Facebook sembra non apprezzare le cripto monete . Soprattutto se ospitate in messaggi pubblicitari all’interno della piattaforma. A testimonianza vi è il recente volontà di bannare i messaggi pubblicitari che reclamizzano servizi di compravendita o investimenti basati su Bitcoin e compagnia, confermata dal Product Management Director Rob Leathern. Per dirla con Facebook ad essere proibiti sono i “prodotti e servizi finanziari frequentemente associati a pratiche promozionali ingannevoli”, comprese le initial coin offerings ( ICO ). Il divieto di trattare il tema, avrà effetti anche sugli operatori che regolarmente operano sul mercato che non potranno più usufruire del social network per far conoscere i loro servizi.
L’effetto del ban avrà effetto su tutto il social network , ma anche su properties associate, quindi Instagram e Audience Network con cui vengono veicolati annunci pubblicitari su app di terze parti. La volontà è quella di tutelare gli utenti e i numerosi inserzionisti che potrebbero avere la percezione che Facebook stia diventando un luogo meno cristallino e quindi meno adatto ad ospitare la loro pubblicità. Rob Leathern, responsabile della pubblicità, chiarisce che: “questa politica è intenzionalmente estesa durante l’opera di miglior individuazione delle pratiche pubblicitarie ingannevoli e fuorvianti”. “Rivedremo questa politica e il modo di applicarla man mano che i nostri segnali migliorano”.
È curioso notare che alcuni degli investitori di Facebook, come Marc Andreessen e Peter Thiel hanno le mani in pasta con le cripto monete (se non personalmente, almeno le aziende che rappresentano). Ma persino David Marcus a capo di Facebook Messenger è seduto al tavolo degli amministratori della società di scambio di criptomoneta Coinbase.
Già lo scorso settembre Facebook aveva prese nuove e più stringenti misure a tutela degli inserzionisti e della community , introducendo nuovi standard sulla monetizzazione. L’operazione di tutela rispetta e concretizza di fatto il percorso voluto da Zuckerberg di “sanificazione” del social network e rinnovata assunzione di responsabilità , dopo il giro di boa dei 2 miliardi di utente dell’estate scorsa.
Le cripto monete, già sofferenti per via di recenti casi di truffe, furti informatici (l’ultimo della settimana scorsa ai danni degli utenti di Coincheck ) e necessità di regolamentazione , devono ora fare i conti anche questo ban. Bitcoin è tornato dopo settimane di galoppata a valutazioni che si aggirano sui 6mila dollari, perdendo oltre la metà del valore raggiunto nel suo momento d’oro. Questa decisione ovviamente avrà un’ulteriore impatto negativo , essendo probabilmente colta anche da altri big player dell’advertising online.