Consapevole di essere seduta su una miniera d’oro, con i suoi 1,8 miliardi di utenti sparsi in tutto il mondo, Facebook non smette di cercare nuove strade per ampliare il proprio business, e i propri ricavi. L’ultima trovata, in ordine di tempo, è l’idea di integrare nel social network le funzioni di una piattaforma come LinkedIn, acquisita alcuni mesi fa da Microsoft.
La rivelazione è stata fatta all’inizio della settimana al sito web TechCrunch e subito ripresa dall’agenzia Reuters che l’ha rilanciata in tutto il mondo. “Stiamo conducendo un test su una nuova funzione che consentirà agli amministratori delle pagine di creare post relativi all’impiego e ricevere curriculum dai candidati. Abbiamo preso spunto dai comportamenti che osserviamo su Facebook, dove tante piccole imprese postano informazioni sugli annunci di lavoro sulle proprie pagine”, ha dichiarato un portavoce della società a TechCrunch .
Appena un mese fa, Facebook ha di recente lanciato Marketplace, per permettere alle persone di acquistare e vendere oggetti a livello locale e creato Workplace, versione del social network dedicata alle aziende.
La concorrenza a LinkedIn parte dai cosiddetti “profile tag”, cioè quella serie di “etichette” che servono a mettere a fuoco le competenze nelle quali ci si ritiene esperti. Etichette sulle quali la community può intervenire, confermando una competenza e dunque accreditando maggiormente il curriculum dell’iscritto. “I tag sono uno strumento creativo che lascia a te e ai tuoi amici la possibilità di sottolineare le cose che ti descrivono meglio e in cui sei esperto”, ha spiegato il portavoce di Facebook.
La principale novità della funzione in fase di sperimentazione sarà però la possibilità di trovare lavoro via Facebook. Fra poco, infatti, i responsabili delle pagine di un’azienda potranno creare annunci di lavoro e raccogliere le candidature degli utenti direttamente tramite il social network.
Il recruiting si sposta sempre di più verso l’universo digitale, dunque. LinkedIn è usato da 9 milioni di utenti e 4 milioni di aziende in Italia, di cui oltre 40mila lo hanno utilizzato per assumere personale. A breve si aggiungerà anche Facebook, che ha dimensioni ben maggiori in termini di utenti. Anche se i reclutatori già oggi ficcano il naso nei profili degli aspiranti impiegati per conoscerne meglio il carattere e le abitudini: secondo una ricerca pubblicata lo scorso anno dalla società di lavoro temporaneo Adecco, il 35 per cento dei recruiter giudica i candidati anche in base a ciò che essi postano sui social. E l’80 per cento dei candidati e il 64 per cento dei responsabili delle risorse umane considerano il web la piattaforma principale di incontro fra domanda e offerta di lavoro.
Pierluigi Sandonnini