Rick Santorum, Mitt Romney e Newt Gingrich, i tre candidati repubblicani per le prossime campagne presidenziali, e altri 4 milioni di utenti business di Facebook sono stati accusati di violazione di proprietà intellettuale da un sito che si occupa di ricerca di contatti di medici.
Ad accusarli , curiosamente, di violazione di proprietà intellettuale è Frank Weyer, proprietario di Everymd.com , un sito che afferma di essere “il modo più facile per contattare online il proprio dottore” e che, senza in realtà spiegare molto circa le modalità del suo servizio, raggruppa i contatti di 300mila medici statunitensi, offrendo agli utenti la possibilità di scrivere loro o di cercarne la pagina Web.
A collegare un sito del genere ai tre politici repubblicani e ad altri milioni di utenti è quanto ritiene di aver inventato Weyer: a suo nome vi è il brevetto 7,644,122 per un “metodo, apparato e sistema di business per le comunicazioni online con destinatari online e offline” che l’inventore ritiene sia stato violato dalle campagne elettorali online dei tre politici e dall’impiego di account business degli altri utenti.
In base a tale brevetto il proprietario del sito Everymd.com ritiene di detenere un’esclusiva sul metodo impiegato per “fornire le singole presenze online per ognuno dei membri di un gruppo”. Cosa significhi di preciso e cosa abbia a che fare con le primarie è tutta un’altra questione.
Sembra, in generale, che l’invenzione non sia altro che un’implementazione di un database di un gruppo ben definito attraverso cui presenze online e non possono essere rese disponibili attraverso Internet: secondo l’ accusa nella gestione dei rispettivi contatti gli utenti Facebook con account business avrebbero violato tale brevetto.
A sorprendere principalmente dell’accusa, il fatto che i 4 milioni di utenti finali, compresi i tre politici, siano accusati di violare la tecnologia proprio attraverso l’utilizzo di Facebook, che però non viene citato in questa causa, ma in altre denunce precedenti di Weyer, che anche in questo caso racconta di aver cercato di contattare il social network per proporgli la sua invenzione, così come avrebbe d’altronde contattato i singoli utenti proponendogli una licenza da 500 dollari per singolo account.
Claudio Tamburrino