Quattro anni fa Max Kelly lavorava 18 ore al giorno per migliorare una tecnologia capace di far interagire online le persone all’interno della rete sociale di Facebook. Oggi, Max Kelly è ancora fedele alla squadra del sito in blu, ma un tragico incidente in bicicletta gli ha portato via un collega speciale, un amico decennale. È stato il primo incontro ravvicinato tra l’affiatato team di Facebook e la tremenda signora in nero, la morte. Tutti i colleghi hanno confortato Kelly per la perdita, ma poi, durante una riunione interna, si sono posti un inquietante interrogativo: cosa fare con il profilo del defunto .
Questa storia parrebbe non essere stata inventata in occasione delle imminenti festività di Halloween, ma è stata pubblicata sul blog ufficiale di Facebook, scritta dallo stesso Max Kelly. “La questione è venuta fuori presto: cosa ne facciamo del suo profilo? – ha riportato Kelly – Non avevamo mai pensato ad una cosa del genere, non in modo così personale”. Allora, cosa accade nel momento in cui un utente si ritrova nella spiacevole ed incolpevole condizione di non potersi più loggare?
Facebook sembra aver trovato la risposta, in quanto alfiere delle relazioni online, materiali o spirituali che siano. “Quando qualcuno ci lascia – ha intuito il team – non lascia per forza di cose la nostra memoria né il nostro social network”. Dunque è nato l’account commemorativo , luogo virtuale da visitare per ricordare i cari estinti, lasciando commenti in bacheca al posto dei più classici fiori secchi da cambiare la domenica al cimitero.
E c’è un modulo apposito, chiamato modulo di decesso : “rendendo un account commemorativo, verranno rimosse alcune informazioni riservate e la privacy verrà impostata in modo che solo gli amici confermati possano accedere al profilo o trovarlo nelle ricerche”. In fondo, Facebook non ha mai avuto la vita troppo facile con la protezione dei dati degli utenti e adesso vuole lanciare un segnale chiaro a difesa della privacy, persino dei deceduti. Che non potranno stringere nuove amicizie, ma potranno sicuramente veder conservate quelle vecchie, online per ricordare e commemorare.
“Se avete amici o familiari i cui profili debbano essere commemorati – chiude Kelly nel post – prego contattateci, così che la loro memoria possa vivere a lungo su Facebook”. Avvertimento: potrebbero risultare spesso offline in chat.
Mauro Vecchio