A seguito della sfida legale lanciata dai vertici di ULD, una delle più influenti organizzazioni tedesche per la tutela dei dati personali, il colosso Facebook potrà continuare ad applicare le sue policy sull’utilizzo coatto di nomi reali per l’apertura dei profili in blu . Una corte amministrativa nello stato federato di Schleswig-Holstein ha infatti stabilito che le leggi locali sulla privacy non sono applicabili alla piattaforma social.
Con sede a Dublino, la divisione europea del social network californiano sarebbe così soggetta alle sole leggi irlandesi , che attualmente permettono l’applicazione di policy restrittive come quella di Menlo Park. In altre parole , l’impianto legislativo tedesco – che appunto facilita la tutela della privacy personale con l’utilizzo di nickname o pseudonimi sulle varie piattaforme digitali – non può applicarsi ad un’azienda residente all’estero.
Secondo il giudice teutonico, la gestione irlandese dei data center per l’archiviazione e conseguente trattamento delle identità e delle informazioni personali non potrebbe risultare vincolata dai dettami legislativi validi in Germania .
Nel suo immediato ricorso in appello , i vertici di ULD hanno difeso il loro ultimatum inviato ai quartier generali di Menlo Park e Dublino. Facebook non potrebbe nascondersi dietro regole più permissive come quelle irlandesi. ( M.V. )