Nel febbraio del 2009 , lo studio legale degli ormai noti fratelli Cameron e Tyler Winklevoss si era lasciato sfuggire un dettaglio non di poco conto: il contenzioso che li vedeva opposti al creatore di Facebook, Mark Zuckerberg, aveva trovato pace. Una pace milionaria, frutto di un accordo da 65 milioni di dollari .
Il social network in blu aveva così annunciato la chiusura definitiva del caso scatenato in tribunale dai gemelli Winklevoss, che avevano accusato l’ex-compagno di corsi Mark Zuckerberg di aver rubato alcune fondamentali linee di codice su cui era edificato il tool universitario ConnectU. Una violazione della proprietà intellettuale piuttosto seccante per i due fratelli, dato che l’iniziale thefacebook.com si sarebbe rivelato un gigante da 400 milioni di utenti nel mondo.
E probabilmente seccanti per Zuckerberg saranno anche le dichiarazioni recentemente rilasciate da Cameron e Tyler Winklevoss, in occasione delle gare di canottaggio Boat Race a cui i due si sono iscritti per difendere la maglia di Oxford. Cameron non ha in sostanza confermato l’accordo milionario, sottolineando come sia più sicuro affermare che la battaglia legale non abbia trovato il suo capitolo finale .
Parole supportate da quelle del fratello Tyler, che ha spiegato come si tratti di una vera questione di principio , in attesa di trovare una piena e meritata giustizia. Si attendono a questo punto evoluzioni dell’arduo contenzioso legale, mentre i Winklevoss hanno confermato qualcosa di inaspettato. I due hanno alla fine creato i propri profili sul social network in blu, definendolo un grande strumento per rimanere in contatto con le persone care.
Mauro Vecchio