Nella serata di ieri, Facebook, WhatsApp e Instagram hanno fatto registrare un disservizio durato almeno un paio d’ore, avvertito a livello globale. Le prime segnalazioni relative al down sono comparse intorno alle ore 19:00, per poi proseguire in modo costante fino alle 21:00 circa. Non è trascorso molto prima che gli utenti si accorgessero dell’impossibilità di scambiare messaggi nelle chat e di navigare o di pubblicare contenuti sulle bacheche dei social network. Cosa è accaduto?
Facebook, WhatsApp e Instagram down: perché?
Meta di Mark Zuckerberg, che come noto ha in gestione le tre piattaforme, ha quasi subito confermato l’anomalia. A spiegarne la natura e la causa è poi intervenuto Andy Stone, numero uno del team addetto alla comunicazione del gruppo. Curiosamente, in entrambi i casi si tratta di post pubblicati attraverso il concorrente X (controllato da Elon Musk).
Oggi, un problema tecnico ha causato difficoltà di accesso ad alcuni dei nostri servizi. Abbiamo risolto il problema il più rapidamente possibile per tutti coloro che ne sono stati colpiti e ci scusiamo per qualsiasi inconveniente.
La responsabilità è dunque stata attribuita a un problema tecnico, in modo generico e senza scendere nei dettagli. Le ipotesi al vaglio sono diverse. Potrebbe essersi trattato di un sovraccarico dell’infrastruttura tale da portare al crash oppure di un errore nella configurazione dei server, come già accaduto in passato più volte.
Down anche per ChatGPT e Sora
Curiosamente, nelle stesse ore anche i servizi di OpenAI hanno fatto registrare un down. Nello specifico, si tratta di ChatGPT e di Sora, quest’ultimo dedicato alla creazione di filmati partendo dalla loro descrizione testuale, lanciato nei giorni scorsi (ma ufficialmente non ancora accessibile dall’Italia). Interessato il funzionamento delle API. Questo il messaggio mostrato agli utenti.
ChatGPT non è disponibile al momento.
Attraverso la dashboard ufficiale, il gruppo di Sam Altman ha fornito aggiornamenti costanti, fino alla totale risoluzione del problema. La causa non è stata resa nota, ma non è da escludere che possa essersi trattato di una richiesta troppo elevata per l’utilizzo delle risorse attribuite al nuovo modello text-to-video. Ricordiamo che, per questo motivo, poco dopo il debutto le iscrizioni sono state momentaneamente sospese.