I messaggi inviati nella notte sia per via ufficiale che tramite gli account di Mark Zuckerberg vanno tutti nella medesima direzione: il gruppo si scusa per l’inconveniente che ha abbattuto la piattaforma (Facebook, WhatsApp, Instagram) per svariate ore in tutto il mondo. Mai un blocco della piattaforma intera era durato così tanto, ma anche per questo ci sarebbe una spiegazione: “ciò che ha portato al blocco ha fermato vari nostri tool interni e sistemi che usiamo nell’operatività quotidiana, rendendo più complicati i nostri tentativi di diagnosi e risoluzione precoce del problema“.
Il problema
“Il nostro team di ingegneri“, ha spiegato Facebook, “ha scoperto che un cambio nei router che coordinano il traffico tra i nostri datacenter ha causato l’interruzione delle comunicazioni“. Fin da subito analisti esterni avevano individuato in una errata configurazione dei DNS il problema di base del blocco e questa disamina sembra essere ora sostanzialmente confermata. L’errore a monte avrebbe poi causato una interruzione a cascata di tutti i servizi.
We’re now back and running at 100%.
💚 Thank you to everyone around the world today for your patience while our teams worked diligently to restore WhatsApp. We truly appreciate you and continue to be humbled by how much people and organizations rely on our app every day. 💚
— WhatsApp (@WhatsApp) October 5, 2021
Dopo l’ammissione di colpa arrivano le rassicurazioni. In primis, l’errore interno esclude cause peggiori quali un attacco esterno o azioni di forza contro l’infrastruttura del gruppo. Inoltre nessun dato sarebbe stato compromesso, dunque senza ripercussione alcuna oltre al blocco di Facebook, WhatsApp e Instagram per qualche ora. La risoluzione è avvenuta in nottata e fin da stamattina tutti i servizi sembrano essere regolarmente attivi.
Il momento di gloria di Twitter termina qui, insomma:
https://twitter.com/Twitter/status/1445078208190291973
Inevitabili le riflessioni circa la dipendenza per troppe comunicazioni su una sola piattaforma, soprattutto quando su queste comunicazioni vengono basati servizi e relazioni. Tuttavia è una deviazione nota ormai da tempo e suggerisce a qualsiasi azienda o PA la necessità di differenziare i propri canali e creare solide alternative di backup. Anche Facebook, Instagram e WhatsApp, infatti, possono fermarsi.