Le indiscrezioni circolate nei mesi scorsi si sono concretizzate in applicazioni per iOS e Android , in una soluzione desktop e in un test ad inviti: Facebook ambisce a conquistare gli ambienti lavorativi, mettendo a disposizione delle aziende gli strumenti per costruire delle reti sociali personalizzate e sicure, attraverso le quali i dipendenti potranno gestire la comunicazione e organizzare il proprio lavoro quotidiano.
L’aspetto dell’ambiente in cui saranno proiettati i dipendenti delle aziende che parteciperanno alla fase di testing è del tutto simile a quello familiare del social network in blu, composto di news feed, gruppi, eventi e messaggi: si tratterà però di un mondo separato da quello di Facebook, e saranno gli utenti a decidere se connettere le proprie identità, quella privata e quella professionale.
Gli utenti, spiega Facebook, potranno dunque comunicare con la propria azienda e rimanere informati su ciò che realmente risulti per loro interessante , potranno condividere documenti (ma per ora non modificarli): il servizio, maturato ad uso e consumo delle attività di Menlo Park, compete con una miriade di contendenti che si battono per sostituire l’email sul posto di lavoro e conquistare un mercato affollato ma promettente .
I test privati serviranno a Facebook per affinare le funzioni della piattaforma e imparare a gestire l’ arma a doppio taglio della familiarità riscontrata dagli utenti, da una parte rapidi nel muoversi fra strumenti conosciuti, dall’altra diffidenti nell’interagire sul posto di lavoro con un servizio appannaggio della propria vita privata.
Nel frattempo, e in attesa di raccogliere l’interesse dei potenziali clienti , Menlo Park potrà approntare un modello di business per il servizio: per ora la piattaforma non ospita advertising, né raccoglie alcun dato a fini di marketing, e gli osservatori suggeriscono che al momento del lancio Facebook At Work potrebbe offrirsi alle aziende dietro pagamento.
Gaia Bottà