E così, pochi mesi dopo aver detto addio a Windows per ragioni economiche, il CERN ha scelto di abbandonare anche Facebook Workplace, ma per altri motivi. Lo ha reso noto nei giorni scorsi l’istituto di Ginevra con una nota ufficiale in cui si fa riferimento diretto a timori legati alla privacy.
Molti hanno preferito non utilizzare uno strumento che arriva da un’azienda verso la quale non nutrono fiducia in termini di privacy dei dati.
Privacy: CERN abbandona Workplace
Concluso dunque il test della piattaforma avviato nel 2016. Questo il comunicato diffuso in data 28 gennaio dal luogo in cui ormai più di 30 anni fa ha preso vita il World Wide Web.
Ad oggi, circa 1.000 membri della community CERN hanno creato un account Workplace e ogni settimana ci sono circa 150 utenti attivi sulla piattaforma.
Lo stop definitivo è giunto a fine mese, il 31 gennaio. Il dito è puntato nei confronti dei cambiamenti introdotti nel luglio scorso da FB che avrebbero costretto l’organizzazione a mettere mano al portafogli per continuare a utilizzare le funzionalità inizialmente offerte gratis oppure ad accettare il downgrade alla versione free del servizio, perdendo però così alcuni diritti di amministrazione e soprattutto concedendo all’azienda di Mark Zuckerberg l’accesso a tutte le informazioni gestite.
Perdere il controllo sui nostri dati sarebbe inaccettabile, così come pagare per uno strumento che non è mai stato parte della nostra offerta di base verso la community CERN.
Già individuate le alternative: il tool Mattermost per la messaggistica istantanea e la comunicazione in tempo reale, privata e pubblica. I membri possono poi far riferimento alla piattaforma Discourse per lo scambio di informazioni.