Sembra non esserci alcun accordo di business all’orizzonte tra Facebook e Yahoo!: le indiscrezioni su presunte trattative in corso tra i due colossi dell’IT, condotte da Marissa Mayer e Sheryl Sandberg, erano circolate negli ultimi giorni.
La soffiata sarebbe partita da una fonte anonima e interna a Yahoo!, che però non è stata in grado di rivelare i dettagli della trattativa se non l’informazione in base alla quale la collaborazione avrebbe riguardato l’area del search . Secondo la notizia riportata dal Telegraph , i due giganti del Web avrebbero tratto vantaggi reciproci da un accordo: Facebook avrebbe finalmente realizzato i suoi piani di espansione nell’ambito delle ricerche online, mentre Yahoo! avrebbe beneficiato dell’enorme massa di utenti iscritti a Facebook per riguadagnare terreno rispetto alle performance di Google.
Tuttavia, le smentite , anche se non da parte dei vertici delle due parti coinvolte, non sono tardate ad arrivare. L’azienda guidata da Marissa Mayer, infatti, mantiene il proprio legame con Microsoft per quel che concerne i servizi search , nonostante il CEO di Sunnyvale si sia lamentato dei risultati mediocri conseguiti da Redmond. Inoltre, l’annullamento anticipato del contratto che la lega all’azienda guidata da Steven Ballmer sarebbe un’opzione decisamente impraticabile per Yahoo!, sia per la difficoltà di liberarsene senza subire conseguenze onerose sia per le resistenze che Microsoft opporrebbe.
Inoltre, lo stesso discorso è riferito alla situazione di Facebook, il quale è a sua volta legato da una solida partnership con Bing, siglata nel 2010. Secondo gli osservatori, il sito in blu non avrebbe nessun interesse ad allearsi con Sunnyvale poiché le proposte che quest’ultima potrebbe porre sul piatto sarebbero, al momento, meno interessanti di quelle già messe in pratica da Microsoft.
Nonostante, dunque, le due aziende abbiano raggiunto la pace sui brevetti, c’è ancora molta strada da fare, soprattutto per Yahoo!, perché le prospettive di alleanza sul fronte del search possano considerarsi credibili.
Cristina Sciannamblo