Free Basics, la piattaforma di Facebook che ospita i servizi di sviluppatori terzi offerti con formula zero rating nelle aree meno connesse del mondo, sarà sospeso in India.
Il progetto nato come Internet.org, punta di diamante dei progetti espansionistici del social network che hanno spinto Mark Zuckerberg a parlare anche alle Nazioni Unite dell’obiettivo dell’accesso universale ad Internet entro il 2020, era finito per scontrarsi con diverse critiche , legate soprattutto alle dinamiche poco inclusive, che si sarebbero potute prestare a generare un ecosistema chiuso, appannaggio di pochi sviluppatori ed aziende che potrebbero in questo modo far conoscere i loro servizi per avvantaggiarsi una volta che il digital divide non sarà più un problema.
Nonostante Facebook abbia cercato di aggiornare le linee guida del progetto per andare incontro alle istanze delle accuse, Free Basics è finita nel mirino delle associazioni che si battono a tutela dei cittadini della Rete, in particolare per il contrasto con i principi della net neutrality.
Il fatto, insomma, che alcune piattaforme potessero arrivare gratuitamente agli utenti rispetto al resto della Rete sarebbe in violazione del principio che vieta la possibilità di riconoscere a determinati contenuti trattamenti preferenziali.
Per questo ora l’Autorità indiana per le telecomunicszioni Telecom Regulatory Authority of India (TRAI) ha chiesto all’operatore partner di Facebook Reliance Communications di interrompere, almeno temporaneamente, il servizio Free Basics .
Facebook – con Reliance Communications – ha già risposto affermativamente e resterà in attesa di una decisione definitiva di TRAI sulla questione: “Siamo impegnati con Reliance Communications e le autorità competenti per aiutare a connettere i cittadini indiani”.
Naturalmente, in ogni caso, l’azienda di Zuckerberg non resta immobile a guardare le operazioni delle autorità ed ha anzi avviato una gigantesca campagna di advertising a favore di Free Basics, anche incoraggiando gli utenti ad inviare email e notifiche attraverso Facebook a TRAI .
L’interesse di Facebook a sostenere le ragioni di Free Basics è talmente forte, che ha finito , presumibilmente per sbaglio, per inviare le richieste di sostegno anche ai suoi utenti statunitensi e britannici e andando dunque ad infoltire artificiosamente le fila delle voci che si faranno sentire con TRAI.
Claudio Tamburrino