Roma – Si chiama Fad ed è il nuovo sistema software progettato dall?Istituto di linguistica computazionale (ILC) del CNR di Pisa . Fad, spiega il CNR, permette di consultare volumi antichi, selezionare brani e prendere appunti direttamente on line. Fad, sul quale si lavora ormai da anni, è ora giunto ad un punto di svolta.
“Fotocopiare manoscritti o libri a stampa antichi? Non si può! Così si sente rispondere in biblioteca uno studente – si legge in una nota del CNR – al quale non rimane altro che prendere carta e penna e trascrivere il testo offerto alla consultazione su supporto digitale. Ora però ad aiutarlo c?è Fad, software alleato degli studiosi, che permette di consultare volumi, selezionare brani e prendere appunti direttamente on line, salvandoli poi in un apposito server”.
Nato da un lavoro di Andrea Bozzi, ricercatore ILC, il progetto è finanziato dal ministero dei Beni culturali e coordinato dalla fondazione Primo Conti di Fiesole , e oggi raccoglie una mole considerevole di dati in formato digitale (circa 270.000 documenti) e un sistema di moduli software realizzati dalla società Meta che consentono per ora di consultare le raccolte del Gabinetto scientifico letterario G. P. Vieusseux, dell?Istituto Papirologico G. Vitelli, delle fondazioni Conti di Firenze e Rosselli di Torino.
“Grazie al bibliotecario virtuale Fad – ha spiegato Bozzi – l?utente di questi istituti culturali potrà richiedere on line un prezioso libro, vederne la pagina sul monitor, avendo a disposizione programmi per ingrandire le frasi, selezionare ed evidenziare le parole poco chiare”. “La novità – ha continuato – è che per gli appunti userà un bloc notes telematico , posizionato sul margine destro dello schermo, nel quale trascriverà le parole lette sull?immagine del documento, annoterà le trascrizioni con osservazioni e appunti personali”.
Non solo. Con questo sistema potrà creare un indice automatico delle parole (completo o di quelle evidenziate da Fad) e salvare tutto il suo lavoro su cd, floppy, oppure in una cartella personalizzata direttamente nel server di Fad, permettendo ad altri studiosi, previa autorizzazione, di utilizzare il frutto della sua ricerca.
In futuro, spiega il CNR, si spera di poter portare il tutto su Internet , per un accesso domestico. Il problema è, tanto per cambiare, il copyright . Una questione, ha sottolineato Bozzi, che impedisce un accesso “completamente libero” dalla rete. “Al momento – ha affermato – è possibile consultare solo il catalogo bibliografico, mentre la visione dell?immagine digitale del testo e la conseguente possibilità di scaricarla sul proprio computer sono consentite solo all?interno dell?istituto detentore del bene”.