Elon Musk aveva già ricevuto un avviso relativo alla diffusione di fake news sulla guerra in Ucraina. L’Unione europea ha nuovamente chiesto all’azienda californiana di intervenire immediatamente per bloccare la disinformazione sull’attacco terroristico di Hamas contro Israele. X rischia pesanti sanzioni per la violazione del Digital Services Act (DSA).
Nuovo avviso per Elon Musk
Diversi ricercatori, fact-checker e giornalisti hanno rilevato un aumento esponenziale di contenuti illegali e notizie false in merito all’attacco terroristico di Hamas. Nonostante le promesse, X non è in grado di impedire la pubblicazione di immagini e video che non riguardano il conflitto in Medio Oriente. Thierry Breton, commissario per il mercato interno, ha inviato una lettera a Elon Musk per chiedere l’immediata rimozione dei contenuti.
Following the terrorist attacks by Hamas against 🇮🇱, we have indications of X/Twitter being used to disseminate illegal content & disinformation in the EU.
Urgent letter to @elonmusk on #DSA obligations ⤵️ pic.twitter.com/avMm1LHq54
— Thierry Breton (@ThierryBreton) October 10, 2023
Il commissario sottolinea che il Digital Services Act prevede specifici obblighi per la moderazione dei contenuti. Innanzitutto è necessaria la massima trasparenza su cosa è permesso in base ai termini del servizio. La recente modifica della policy relativa all’interesse pubblico ha peggiorato la situazione.
Il riferimento di Breton è alle regole che consentono la pubblicazione di contenuti vietati, ma che rientrano nell’interesse pubblico. X ha eliminato i requisiti dei 100.000 follower e del badge blu (account verificato), quindi c’è il rischio di una proliferazione di fake news.
In base al DSA, X dovrebbe rimuovere rapidamente i contenuti falsi, ma ciò non è avvenuto, nonostante le segnalazioni. L’azienda californiana deve infine implementare misure efficaci per bloccare la diffusione delle fake news. Il commissario ha chiesto a Musk di rispondere entro 24 ore, ricordando che possono essere inflitte sanzioni al termine di un’eventuale indagine.
Rispondendo ad un post del giornalista Glenn Grennwald, Musk ha specificato che solo gli utenti possono decidere se un contenuto è disinformazione (tramite le note della collettività), non i fact-checker ufficiali.
Musk ha risposto al post di Breton, chiedendo di elencare le presunte violazioni. Il commissario ha dichiarato che X conosce già le segnalazioni. Musk ha quindi reiterato la richiesta, sottolineando che l’azienda non compie azioni di nascosto (alludendo alle attività della Commissione europea).
We take our actions in the open.
No back room deals.
Please post your concerns explicitly on this platform.
— Elon Musk (@elonmusk) October 11, 2023