Fake news: codice di condotta da aggiornare

Fake news: codice di condotta da aggiornare

La Commissione europea ha proposto alcune modifiche per migliorare il codice di buone pratiche sulla disinformazione introdotto a fine 2018.
Fake news: codice di condotta da aggiornare
La Commissione europea ha proposto alcune modifiche per migliorare il codice di buone pratiche sulla disinformazione introdotto a fine 2018.

A fine 2018 è stato introdotto un codice di condotta (o buone pratiche) che le varie piattaforme online devono seguire per contrastare la diffusione delle fake news. La Commissione europea ha fornito alcune indicazioni per migliorare il codice, dopo aver valutato le carenze nel corso del 2020 con particolare riferimento alle false notizie sul COVID-19.

Orientamenti per rafforzare il codice di condotta

Il codice di condotta è stato sottoscritto da Facebook, Twitter, Microsoft, Google, Mozilla e da varie associazioni che operano nel settore dell’advertising. Durante la crisi sanitaria, i firmatari hanno comunicato mensilmente quali azioni sono state attuate per promuovere i contenuti autorevoli e limitare la diffusione delle fake news. La Commissione europea chiede però impegni più rigorosi, tra cui la riduzione degli incentivi finanziari alla disinformazione, la responsabilizzazione degli utenti e una maggiore cooperazione con i “fact-checker” nei vari paesi.

Secondo la Commissione, il codice di buone pratiche potrebbe essere migliorato seguendo questi orientamenti:

  • Maggiore partecipazione ed impegni specifici: la Commissione invita ad aderire al codice altre piattaforme online, chi opera nell’ecosistema della pubblicità online e i servizi di messaggistica privata. Il codice rafforzato dovrebbe prevedere nuovi impegni specifici commisurati alle dimensioni dei firmatari e alla natura dei servizi che prestano.
  • Demonetizzare la disinformazione: le piattaforme e i soggetti attivi nell’ecosistema pubblicitario online devono collaborare più efficacemente per sottrarre fondi alla disinformazione, migliorando la trasparenza e la responsabilità in relazione alle inserzioni pubblicitarie e proibendo la partecipazione di coloro che sistematicamente pubblicano contenuti poi smentiti.
  • Garantire l’integrità dei servizi: il codice rafforzato dovrebbe garantire una copertura completa delle forme di manipolazione attuali ed emergenti usate per diffondere la disinformazione (come bot, account falsi, campagne di manipolazione organizzate o appropriazione indebita di account).
  • Fornire agli utenti strumenti per segnalare la disinformazione: i firmatari devono rendere trasparenti i loro sistemi di raccomandazione, ossia il modo in cui vengono proposti contenuti agli utenti, e dovrebbero inoltre fornire strumenti e procedure accessibili ed efficaci per segnalare la disinformazione che potrebbe causare danni a livello pubblico o individuale. Il codice rafforzato dovrebbe inoltre consentire di migliorare la visibilità delle informazioni attendibili di interesse pubblico.
  • Aumentare la copertura della verifica dei fatti: il nuovo codice dovrebbe prevedere una maggiore cooperazione con i verificatori di fatti e aumentare la copertura delle verifiche in tutti i paesi.
  • Un solido quadro di monitoraggio: il codice rafforzato dovrebbe prevedere un quadro di monitoraggio migliorato basato su indicatori di prestazione chiari che consenta di misurare i risultati e gli effetti delle misure prese dalle piattaforme e l’incidenza complessiva del codice sulla disinformazione nell’UE.

La Commissione ha invitato i firmatari ad apportare le necessarie modifiche e presentare una prima bozza del codice rafforzato entro l’autunno. Il nuovo codice dovrebbe entrare in vigore entro fine anno.

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Pubblicato il
31 mag 2021
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