Un tribunale russo ha inflitto a Google una nuova sanzione di 21 miliardi di rubli (circa 358 milioni di dollari) per non aver bloccato l’accesso a video ritenuti falsi dal governo russo. Si tratta della terza multa che l’azienda di Mountain View è costretta a pagare dal mese di dicembre 2021. Anche l’ultima, come quella di fine giugno, riguarda presunte fake news su vari argomenti, tra cui la cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina.
Nuova sanzione per YouTube in Russia
In seguito alla sanzioni imposte dai paesi occidentali, il Cremlino ha avviato un duro scontro contro le Big Tech statunitensi. Il governo ha bloccato l’accesso a Twitter, Facebook e Instagram, costringendo gli utenti ad utilizzare le VPN per aggirare la censura e trovare notizie più affidabili. Stranamente YouTube è ancora funzionante, quindi gli oppositori di Putin usano il servizio per informare i cittadini.
Dopo aver chiesto a Google di rimuovere determinati contenuti dalla piattaforma, il Roskomnadzor ha presentato una denuncia ad un tribunale di Mosca che (ovviamente) ha sancito la violazione delle legge da parte dell’azienda di Mountain View. In particolare, Google non ha limitato l’accesso a video di YouTube su questi argomenti:
- falsi sull’operazione militare speciale in Ucraina che screditano le forze armate della Federazione Russa;
- materiali che promuovono l’estremismo e il terrorismo;
- materiali che promuovono un atteggiamento indifferente nei confronti della vita e della salute dei minori;
- informazioni con appelli, anche a minori, a partecipare ad azioni collettive non autorizzate.
Il tribunale ha quindi inflitto una sanzione di 21 miliardi di rubli. Altre due multe di 68 milioni e 7,2 miliardi di rubli erano state comminate a fine giugno 2022 e fine dicembre 2021, rispettivamente. La sussidiaria russa di Google ha dichiarato bancarotta a fine maggio, dopo il sequestro del conto corrente da parte delle autorità locali.