Fake news, in Italia si pensa a chiari obblighi deontologici

Fake news, in Italia si pensa a chiari obblighi deontologici

Il Governo lavorerà sugli “obblighi deontologici del web” per combattere le fake news: i dati sulla popolazione sono preoccupanti.
Fake news, in Italia si pensa a chiari obblighi deontologici
Il Governo lavorerà sugli “obblighi deontologici del web” per combattere le fake news: i dati sulla popolazione sono preoccupanti.

Combattere contro la disinformazione, ovvero contro le fake news, non è semplice. Specialmente nell’era dell’intelligenza artificiale e delle reti di bot presenti sui social, la creazione e diffusione di contenuti falsi per influenzare l’opinione dei cittadini è un’attività fin troppo semplice. Bastano pochi minuti per dare vita a una notizia inventata sul momento e condividerla tra Facebook, Twitter e altre piattaforme social. Purtroppo, al momento, l’Italia non offre soluzioni efficaci contro questo fenomeno, come anche tanti altri Paesi, specialmente alla luce del boom recente delle IA.

Per questo motivo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, ha annunciato che il Governo lavorerà sugli “obblighi deontologici del web” al fine di sostenere un’informazione responsabile, che faccia aumentare la reputazione dell’informazione e non la faccia decrescere.

Il Governo al lavoro su fake news e IA

Stando a quanto riportato dal Corriere Comunicazioni, nel rapporto Ital Communications-Censis dal titolo “Disinformazione e fake news in Italia. Il sistema dell’informazione alla prova dell’Intelligenza Artificiale” si cerca di comprendere il panorama dell’informazione italiana ora che le IA offrono un metodo più rapido per scrivere e condividere notizie online.

Il report, dunque, evidenzia che per il 76,5% degli italiani è sempre più difficile scoprire le notizie false, poiché sono molto più sofisticate. Il 20,2% ritiene di non riuscire a riconoscerle, mentre il 61,1% crede di avere “abilità parziali”.

Intelligenza artificiale

Scendendo nel dettaglio, circa 47 milioni di italiani si informano abitualmente su “almeno una fonte”, con l’83,5% che si affida al Web. 3,3 milioni di cittadini hanno rinunciato alle informazioni puntuali, mentre 700.000 italiani circa non si informano affatto. Il 76,6% usa anche i social media per informarsi, mentre il 69,1% usa la messaggistica istantanea. Inoltre, il 56,7% degli italiani crede che sia legittimo rivolgersi alle fonti informali.

Più interessanti sono altri dati riguardanti le fake news: il 29,7% della popolazione nega l’esistenza delle bufale e crede che si tratti di un tentativo di censura dai palinsesti ufficiali, che poi fanno passare le notizie in discussione come false. Il 34,7% degli italiani è convinto che ci sia un allarmismo eccessivo sul cambiamento climatico, e il 16,2% della popolazione nega l’esistenza del fenomeno.

L’IA, infine, per il 58,9% degli italiani potrebbe essere uno strumento a supporto dei professionisti della comunicazione, ma il 75,1% dei cittadini credono che tale soluzione renderà ancora più difficile verificare le informazioni giuste e garantire una qualità elevata ai lettori.

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Pubblicato il
27 lug 2023
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