Facebook ha fornito nuovi dati sulle azioni messe in atto per contrastare la diffusione di false informazioni sui vaccini. L’azienda di Menlo Park, accusata di essere poco attiva nella rimozione dei contenuti, ha voluto anche smentire i risultati della ricerca effettuata dal Center for Countering Digital Hate (CCDH) in collaborazione con Anti-Vax Watch.
Fake news sui vaccini: chiusi oltre 3.000 account
Secondo quanto indicato nel report, solo 12 persone sarebbero responsabili del 73% delle fake news sui vaccini. Facebook afferma che la ricerca del CCDH è basata su un campione (piccolo) non rappresentativo dei milioni di post che vengono pubblicati sul social network, per cui bannare questi 12 utenti non risolve certamente il problema della disinformazione.
In ogni caso, l’azienda di Menlo Park ha rimosso oltre 36 pagine, gruppi e account collegati a queste 12 persone, in quanto violavano i termini d’uso del servizio. Molti contenuti delle stesse persone sono stati penalizzati, in modo da renderli meno visibili nel News Feed. Penalizzazioni anche per i post con link ai loro siti. Alla fine è stato rilevato che le 12 persone sono responsabili solo dello 0,05% dei contenuti che fanno riferimento ai vaccini.
Facebook sottolinea che dall’inizio della pandemia COVID-19 ha rimosso oltre 3.000 account, pagine e gruppi, insieme a oltre 20 milioni di contenuti che hanno violato le regole contro la diffusione di informazioni false su virus e vaccini. Oltre 190 milioni di contenuti sono stati invece etichettati come falsi, parzialmente falsi, alterati o incompleti, grazie all’aiuto di 80 organizzazioni di fact-checking.
Facebook promette di migliorare i controlli, nonostante l’assenza di una definizione comune su cosa costituisce disinformazione. Nel frattempo gli utenti continueranno a vedere informazioni affidabili sui vaccini, grazie alla collaborazione di esperti e autorità governative.