L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto una multa di 4,5 milioni di euro a Facile Ristrutturare S.p.A. e la sua controllante Renovars S.p.A. per pratiche commerciali scorrette e ingannevoli nell’attività di ristrutturazione edilizia di immobili residenziali. Le due aziende hanno pubblicato false recensioni online e applicato un costo occulto ai consumatori nel caso di acquisto dei materiali con IVA agevolata al 10%.
Gravi violazioni del Codice del Consumo
In seguito alle numerose segnalazioni inviate da Movimento Difesa del Cittadino, Codacons e singoli consumatori, l’autorità antitrust ha avviato un procedimento il 14 marzo 2023 per accertare la violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo. Le pratiche contestate a Facile Ristrutturare e Renovars sono tre: recensioni false su Trustpilot e Opinioni.it, falso giudizio positivo (98% di clienti soddisfatti) sul sito web e costo occulto in caso di IVA agevolata al 10%.
Durante il procedimento, AGCM ha accertato (tramite email e indirizzi IP) che molte recensioni positive erano state scritte da collaboratori di Facile Ristrutturare. Trustpilot ha individuato e rimosso centinaia di recensioni non autentiche, aprendo anche una procedura di “cease and desist” per la violazione delle linee guida. Anche Opinioni.it ha individuato e rimosso centinaia di false recensioni positive.
Nella pagina relativa ad un promozione era scritto il messaggio “98% di clienti soddisfatti“. In realtà, l’autorità ha verificato che il livello di soddisfazione dei clienti era molto lontano dal 98% (in alcuni casi non arrivava nemmeno al 30%). Il messaggio è stato eliminato il 26 marzo 2023.
Infine, Facile Ristrutturare ha applicato un costo occulto alle fatture con IVA agevolata al 10% (quella che viene considerata per la detrazione fiscale del 50%). La società riceveva dal fornitore una fattura con IVA al 22% (firmata dai clienti), quindi aumentava l’imponibile ed emetteva una seconda fattura con IVA al 10%, ma il prezzo totale rimaneva invariato.
AGCM ha quindi inflitto alle due aziende una multa di 4,5 milioni di euro per la violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo.