A distanza di oltre un anno dalla pubblicazione del decreto e delle corrispondenti linee guida, il Ministero della Salute ha annunciato che il Fascicolo Sanitario 2.0 entra in fase operativa dopo il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni. Il suo potenziamento è previsto dall’investimento 1.3.1, Missione 6, Componente 2 del PNRR con un finanziamento di 1,38 miliardi di euro.
Operativo il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è già attivo in molte Regioni, ma non sfruttato appieno dalle istituzioni sanitarie e dai cittadini. Con i fondi del PNRR è prevista l’implementazione della versione 2.0 che includerà un numero maggiore di documenti e garantirà la continuità assistenziale per gli assistiti che cambiano Regione di residenza.
L’inserimento dei dati nel FSE verrà effettuata da ASL, strutture sanitarie pubbliche e accreditate del SSN e dei servizi socio-sanitari regionali, Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante (SASN), strutture sanitarie autorizzate e professionisti sanitari, anche convenzionati con il SSN, quando operano in autonomia.
In dettaglio, nel FSE verranno raccolti i dati identificativi e amministrativi del cittadino, i referti e verbali di pronto soccorso, le lettere di dimissione, il profilo sanitario sintetico (ossia il documento socio-sanitario informatico redatto e aggiornato dal medico di medicina generale o dal pediatria di libera scelta che riassume la storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta), le prescrizioni specialistiche e farmaceutiche e altri documenti, tra cui cartelle cliniche, vaccinazioni e dati delle tessere per i portatori di impianto.
Medici di medicina generale, pediatri e medici specialisti potranno consultare i dati degli assistiti per attività di diagnosi e cura, valutazione preventiva dell’appropriatezza prescrittiva, monitoraggio dell’aderenza alle cure del paziente, prevenzione primaria e secondaria, prenotazione di prestazioni per i propri assistiti.
Il FSE servirà inoltre ai farmacisti per la distribuzione di farmaci e la verifica della terapia erogata, la registrazione e segnalazione di allergie e reazioni avverse ai farmaci, agli infermieri e altri professionisti sanitari per la ricerca e consultazione dei dati degli assistiti di cui seguono la cura, alle Direzioni Sanitarie Regionali per le attività di prevenzione e programmazione sanitaria, agli enti di ricerca per supportare le attività di ricerca in campo medico e biomedico.
Il FSE dovrebbe essere utilizzato da tutte le Regioni e Province Autonome entro il 2026, mentre l’inserimento dei dati dovrebbe essere effettuato da almeno l’85% dei medici di base entro il 2025.