Dopo aver pubblicato le linee guida per la versione 2.0, il governo ha stanziato 610 milioni di euro per l’adozione e utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico nelle Regioni e Province autonome. Le risorse, previste dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), serviranno per potenziare l’infrastruttura digitale e migliorare le competenze dei professionisti del sistema sanitario.
Potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è stato introdotto quasi 10 anni fa, ma pochi cittadini lo utilizzano perché non sono disponibili tutti i servizi in molte Regioni (in pratica è un “contenitore vuoto”). Per il suo potenziamento sono stati riservati 1,38 miliardi di euro. Il decreto dell’8 agosto, firmato da Vittorio Colao (Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale), Roberto Speranza (Ministro della Salute) e Daniele Franco (Ministro dell’Economia e delle Finanze), assegna in totale 610.389.999,93 euro.
Una parte più consistente dei fondi, ovvero 311.089.999,93 euro, è destinata all’incremento delle competenze digitali dei professionisti del sistema sanitario. I rimanenti 299.300.000,00 euro serviranno invece al potenziamento dell’infrastruttura digitale dei sistemi sanitari. Regioni e Province autonome predisporranno i piani operativi per l’uso delle risorse. L’erogazione dei fondi, subordinata al raggiungimento di obiettivi specifici di alimentazione del Fascicolo e formato dei documenti, avverrà su base annuale.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico permetterà ai cittadini di consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, ovunque risiedano, riducendo i divari territoriali e la frammentazione delle informazioni. Diventerà quindi l’unico punto di accesso per cittadini e medici, nonché il punto di accesso ai servizi sanitari dei vari sistemi regionali.