Mentre l’Italia si interroga su opportunità, metodi e tempistiche per la proroga dell’attuale status quo dello smart working, Fastweb sembra voler correre una strada propria fungendo da lepre rispetto al resto del Paese. La decisione è stata infatti annunciata in queste ore: lo smart working rimane ed è una libera opzione per tutti i dipendenti almeno fino a metà giugno.
L’Italia dello smart working in realtà sembra avere le idee confuse e la politica non ha ancora fatto molto per sbloccare la situazione. L’ultimo intervento è quello del M5S in Commissione Lavoro e Affari Sociali, dove il “diritto a disconnettersi” viene incastonato nel quadro generale del lavoro agile per dargli forma e struttura sostenibile nel lungo periodo. Tuttavia non è ancora chiaro quali saranno le modalità con cui lo smart working verrà prorogato a livello legislativo anche nei mesi a venire, quando il Governo tenterà di dar fiato a nuove aperture e quando le aziende si troveranno pertanto di fronte alla necessità di scegliere come improntare la propria ripartenza.
Lo smart working secondo Fastweb
Fastweb sembra voler dribblare l’impasse con una scelta propria e spontanea, al di là di quelle che saranno le scelte istituzionali:
Fastweb e le Organizzazioni Sindacali Nazionali del settore delle Telecomunicazioni, unitamente alle strutture territoriali e alle RSU, hanno sottoscritto una proroga sino al 30 giugno 2022 dell’accordo sperimentale di smart working, già siglato lo scorso 29 settembre 2020, con l’obiettivo di continuare il percorso di rinnovamento del modello organizzativo e di lavoro verso un approccio sempre più basato su flessibilità e sostenibilità, funzionale a garantire livelli di qualità elevati e il raggiungimento degli obiettivi aziendali, nonché a facilitare l’equilibrio tra vita privata e lavorativa.
“Completa flessibilità e autonomia“, dunque, per il 100% della forza lavoro del gruppo, il tutto all’interno di un accordo che prevede già de facto il diritto alla disconnessione “non definito sulla base di orari ma sulla base della responsabilità individuale“. La sensazione è che il gruppo stia realmente correndo una corsa a sé, cercando una definizione quanto più nobile del concetto di “lavoro agile” e nella quale il rapporto fiduciario e la responsabilizzazione suppliscono alla necessità di regole e vincoli che andrebbero soltanto a limitare il lavoratore ed il suo rapporto con il gruppo.
Fastweb spiega di aver lavorato sullo smart working ormai dal 2016 e di voler quindi ora mettere semplicemente in pratica quanto elaborato in questi anni: “Fastweb nel corso dell’ultimo anno non ha registrato impatti negativi sull’operatività e ha in ogni momento garantito la piena conciliazione tra sicurezza delle proprie persone e performance di servizio per i propri stakeholder: i clienti, le istituzioni, gli azionisti“.