Milano – Il termine “rimodulazioni”, usato ed abusato negli ultimi tempi dalle telco per indicare ritocchi tariffari che gli utenti percepiscono solitamente come aumenti, comincia ad assumere un significato differente: glielo attribuisce Fastweb , che rimodula il costo applicato per i clienti intenzionati a rescindere il contratto.
L’operatore ha infatti annunciato ieri che rescindere un contratto Fastweb costerà 49 euro.
La Società – spiega una nota – ha deciso di rivedere il sistema precedente , “in cui i costi di recesso erano decrescenti nel tempo (da un massimo di 217,20 a un minimo di zero), per privilegiare un meccanismo in cui tali oneri sono, in ogni momento della durata del contratto, chiari e trasparenti”. I nuovi costi – secondo quanto previsto dalla circolare attuativa sulla legge Bersani – saranno ora sottoposti alla valutazione dell’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni .
Soddisfatta Adiconsum , che in seguito alla decisione ha commentato: “La trasparenza e il ribasso del costo di recesso per i clienti Fastweb è un primo passo verso l’abolizione dei costi di chiusura dei contratti delle TLC e dei media digitali, indispensabile per restituire al consumatore la completa capacità decisionale sui servizi fruiti. Ora ci aspettiamo che tutti i gestori rispettino il principio della Bersani”.