Silvio Scaglia, l’ex ad di Fastweb che era agli arresti domiciliari in Valle d’Aosta dopo un periodo di carcere a Regina Coeli, e coinvolto nell’ inchiesta Telecom-Sparkle, è tornato in libertà.
“Vivo da anni all’estero e appena saputo del mandato di cattura sono rientrato immediatamente in Italia a disposizione dell’autorità giudiziaria consapevole di dover passare in carcere il tempo necessario per chiarire la mia estraneità ad ogni illecito – sono state le sue prime parole – Non mi sarei mai aspettato un percorso così drammatico”.
L’accusa di associazione a delinquere, finalizzata al riciclaggio di capitali illecitamente acquisiti tramite frode fiscale, aveva portato all’emissione di 56 ordinanze di custodia di uomini Fastweb e Telecom Italia Sparkle tra cui, appunto, l’allora AD di Fastweb: che, proprio dal carcere, dava le dimissioni dal suo ruolo dirigenziale anche per evitare il commissariamento dell’azienda.
Il Tribunale di Roma ha concesso la libertà anche a Mario Rossetti, altro ex-componente del CDA di Fastweb .
Intanto continuano le indagini. Ieri è stato ascoltato anche un altro imprenditore coinvolto, Augusto Murri, che alla domanda dei PM se Fastweb sapesse della truffa legata alle carte telefoniche prepagate phuncards , ha risposto : “Non credo assolutamente. Se avesse saputo non lo avrebbe fatto”.
Claudio Tamburrino