Fatture elettroniche alla PA: solo con Firma Digitale

Fatture elettroniche alla PA: solo con Firma Digitale

Le fatture elettroniche per la Pubblica Amministrazione devono essere accompagnate da Firma Digitale: è questo un aspetto centrale per lavorare per la PA.
Fatture elettroniche alla PA: solo con Firma Digitale
Le fatture elettroniche per la Pubblica Amministrazione devono essere accompagnate da Firma Digitale: è questo un aspetto centrale per lavorare per la PA.

La firma digitale è ormai un elemento noto e diffuso e (tanto nella pratica, quanto nell’immaginario collettivo), rappresenta ormai una importante opportunità sulla strada della digitalizzazione: la firma digitale è il tassello ultimo, chiave di volta di un processo che consente di percorrere tutta in digitale la strada che porta dalla produzione di un documento alla consegna dello stesso. Non tutti sono però consapevoli del fatto che in certi casi la firma digitale è addirittura un obbligo, un elemento cardine senza il quale la procedura non può andare a buon fine. Ne è esempio la fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Fatture elettroniche e Firma Digitale

Quando si erogano servizi o si vendono prodotti ad una PA, non solo bisogna produrre una fattura elettronica (aspetto già noto a chiunque operi in una impresa), ma occorre anche accompagnarla con una firma digitale. Ciò non è ancora obbligatorio nei confronti di privati o altre imprese, mentre è già in essere con tutto quel che concerne il mondo della PA. In assenza di firma digitale, semplicemente, la fattura prodotta non può essere accettata, invalidando quindi il tutto dal punto di vista fiscale e procedurale.

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L’obbligo non è un capriccio normativo, ma è un elemento necessario per garantire alla fattura due elementi:

  • l’integrità delle informazioni indicate sulla fattura
  • l’autenticità dell’emittente che produce la fattura a fronte di prodotti o servizi erogati

Il file potrà avere due tipo di estensione: .xml.p7m (se il formato della firma è di tipo CAdES-BES) o .xml (in presenza di formato XAdES-BES). Questi due sono infatti gli unici due formati accettati dal sistema di interscambio sul quale le fatture elettroniche vengono depositate:

  • CAdES-BES(CMS Advanced Electronic Signatures)
    “con struttura aderente alla specifica pubblica ETSI TS 101 733 V1.7.4, così come previsto dalla normativa in materia a partire dal 1 settembre 2010”
  • XAdES-BES(XML Advanced Electronic Signatures)
    “con struttura aderente alla specifica pubblica ETSI TS 101 903 versione 1.4.1, così come previsto dalla normativa  in materia a partire dal 1 settembre 2010. L’unica modalità accettata per questo tipo di firma è quella “enveloped”. Inoltre la firma XAdES deve presentare gli element Reference con URI=“” oppure con URI=“#iddoc” dove iddoc indica l’identificativo del documento da firmare: non è possibile quindi omettere l’attributo URI all’interno degli elementi Reference”

Il percorso di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, direzione virtuosa per l’ammodernamento e l’efficientamento della macchina organizzativa dello Stato e dei servizi al cittadino, impone fattura elettronica e firma digitale come strumenti essenziali di questa nuova dimensione della gestione documentale. I rapporti stessi con la PA sono “filtrati” da firme digitali: è necessaria per l’iscrizione al MEPA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione), è fondamentale per la partecipazione ad un bando pubblico, è un punto fermo nell’erogazione di una qualsivoglia fattura elettronica.

Se una azienda vuole lavorare sul procurement delle Pubbliche Amministrazioni, insomma, deve giocoforza avere una Firma Digitale. In caso contrario escluderà dai propri clienti la grande macchina dello Stato, escludendosi opportunità importanti.

In collaborazione con Aruba
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Pubblicato il
9 dic 2021
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