“La nostra era una posizione di chiusura, ora stiamo valutando una posizione più moderna, di apertura alla vendita online per quei farmaci che non sono prescrivibili”. Così il ministro della Salute Ferruccio Fazio, recentemente intervenuto nel corso dell’incontro a Bruxelles che ha visto riuniti i suoi colleghi dei 27 paesi UE.
Un via libera alle farmacie online? Fazio non l’ha affatto escluso, spiegando ai vari ministri della Salute europei come l’Italia abbia in mente un nuovo progetto per la vendita dei medicinali in Rete. Un piano ancora in via teorica, ma già applaudito da più di un osservatore .
C’è infatti chi ne ha sottolineato i benefici, che faranno la felicità in primis dei consumatori del Belpaese. Ad esempio perché si potrebbe scegliere tra un numero illimitato di farmacie in tutta Europa, evitando i costi di distribuzione. Ne conseguirebbe un positivo aumento della concorrenza e un potenziale abbattimento dei prezzi .
Non di questo avviso, Annarosa Racca, presidente di Federfarma: la farmacia online in Italia, lì dove non mancano gli esercizi sotto casa e dove il servizio risulti capillare , è assolutamente inutile. “Il sistema italiano fino ad oggi ha funzionato bene – ha spiegato Racca – arginando il fenomeno della contraffazione, grazie alla capacità di tracciare perfettamente il percorso dei medicinali”.
E proprio sul fenomeno della contraffazione ha espresso i suoi dubbi il presidente della Federazione italiana degli ordini dei farmacisti (FoFi) Andrea Mandelli. “Il mercato dei farmaci online è rischioso: non bisogna dimenticare che il fenomeno della contraffazione e quello dell’abuso passa sostanzialmente attraverso il web. Quindi, in questo campo, tutte le cautele sono di rigore”.
Mauro Vecchio