Roma – “La nuova economia non è un aumento della produzione di prodotti informatici, ma l’applicazione di questa tecnologia alla produzione tradizionale, dall’abbigliamento all’agricoltura, alla meccanica, ai servizi. Si realizza attraverso un’applicazione diffusa, pervasiva dell’informatica in tutto il sistema”: così ieri il Governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, è tornato a parlare dei nuovi ambienti economici generati da internet.
Fazio ha preso in esame gli Stati Uniti, dove il settore della tecnologia dell’informazione vale oggi più di qualsiasi altro e cresce con un ritmo più che doppio rispetto a qualsiasi altro, sostenendo che “quello che è avvenuto negli USA è un aumento della produttività elevatissima. Si è ottenuto un aumento della quantità di produzione per numero di occupati e un aumento dell’occupazione”. Qualche voce critica si è sentita in rete, dove si ritiene che da anni il processo di sviluppo della nuova economia negli States avrebbe dovuto indurre l’Italia ad un approccio più serio alle nuove opportunità.
Ad ogni modo, a sostenere le tesi di Fazio ci si è messo anche il boss di Autostrade , Giancarlo Elia Valori, che ha affermato: “Occorre inserire il problema dell’industrializzazione e dello sviluppo del Mezzogiorno in quello più ampio e più generale della globalizzazione e della cosiddetta new economy, concentrando le politiche di investimento in tre campi: infrastrutture, hi-tech e istruzione”.
Sempre in tema di new economy si è espresso anche Roberto Testore, amministratore delegato di Fiat Auto , che ha descritto l’accordo internazionale tra alcuni dei maggiori produttori automobilistici per iniziative internet comuni: “si tratta di un accordo importante. Internet cambierà il modo di vedere, organizzare i servizi ma anche il business-to-business. Stiamo lavorando ad una iniziativa in questo senso. La strada di internet è il futuro e il navigatore satellitare per l’auto può funzionare come interfaccia per internet”.