Il bureau investigativo più famoso al mondo annuncia che è finalmente venuto il tempo di un sostanzioso upgrade al sistema di identificazione elettronico delle impronte digitali. Dopo 10 anni l’FBI pensiona il suo Automated Fingerprint Identification System (AFIS) per passare al nuovo Advanced Fingerprint Information Technology (AFIT), un aggiornamento che porta notevoli vantaggi in fatto di velocità di esecuzione e accuratezza delle identificazioni e getta le fondamenta per un’adozione molto più completa (e invasiva) dei tratti biometrici nelle indagini.
Con il nuovo codice di AFIT, dice l’FBI, il tempo necessario a eseguire una richiesta di riconoscimento delle impronte si abbassa enormemente passando dalle due ore (indagini penali) e 24 ore (indagini civili) precedenti a 10 e 15 minuti. Non bastasse questo, la percentuale di accuratezza del riconoscimento è cresciuta passando dal 92% a oltre il 99%.
Ora che AFIT è stato finalmente adottato dall’FBI, dice il program manager John Traxler, l’agenzia può finalmente concentrarsi sulle fasi successive dell’implementazione del sistema noto come “Next Generation Identification” ( NGI ) – un progetto partito 3 anni fa e che dovrebbe essere ultimato entro il 2014.
NGI include la consegna di 900 nuove “workstation” di identificazione delle impronte all’FBI da parte del contractor Lockheed Martin, mentre la tecnologia software è frutto del “subcontractor” MorphoTrak . Lungi dal riguardare solo il “banale” trattamento delle impronte digitali, NGI prevederà presto l’identificazione di tratti biometrici aggiuntivi quali le caratteristiche del palmo di una mano, i tratti somatici del volto e l’iride.
Alfonso Maruccia