Isis Agora Lovecruft è una sviluppatrice esperta di algoritmi crittografici, impegnata in progetti importanti come Tor, Open Whisper Systems e LEAP. Da un po’ di tempo la sua vita si è però fatta parecchio difficile, e la colpa va a quanto pare attribuita all’FBI.
Gli investigatori del Bureau statunitense hanno preso contatto con Lovecruft a partire da novembre 2015, chiedendo di discutere in privato con lei ma rifiutandosi di spiegarne il motivo. L’avvocato della programmatrice ha a sua volta contattato l’FBI, che si è ancora una volta rifiutata di dare spiegazioni ben precise.
The FBI has harassed me for 6 months and is now threatening to subpoena for reasons unknown. https://t.co/G51MvH9IWB pic.twitter.com/lmUsUTmMFs
– i∮ͥₛ f(t)dt (@isislovecruft) 4 maggio 2016
La persecuzione del Bureau si protrae da 6 mesi, lamenta Lovecruft, con gli agenti dell’FBI che continuano a ripetere di voler incontrare la donna da sola – e di avere cinque diversi team di agenti in altrettante città (Los Angeles, San Francisco, Chicago, New York, Atlanta) per cercare di identificare la sua posizione precisa.
We support our colleague Isis. Please read her blog post. #solidarity https://t.co/veSkuC5FXy
– torproject (@torproject) 4 maggio 2016
Le ipotesi sulle reali intenzioni dell’FBI si sprecano, e non è da escludere che le autorità vogliano forzare la mano per costringere Lovecruft a implementare una vera e propria backdoor all’interno di Tor. Il team della rete a cipolla ha ufficialmente espresso il suo supporto, mentre Lovecruft dice di non essere più in grado di lavorare per lo stress. Non aiuta, infine, il fatto che la donna si trovi nel bel mezzo di un tentativo di espatrio verso la Germania.
Alfonso Maruccia