Finire sulle foto segnaletiche spesso vuol dire che la si è fatta grossa, ma se a finirci ci sono soltanto i propri capelli e la fronte, mentre il resto del viso ricalca i tratti somatici di un Osama Bin Laden invecchiato secondo la visione di un artista ingaggiato dalla FBI, c’è qualcosa che non va. Gaspar Llamazares , parlamentare spagnolo che si è trovato suo malgrado a fare da “base” per questo lavoro di forensic art , si è accorto grazie ad un amico dell’eccessiva somiglianza con quell’immagine che nei giorni scorsi aveva iniziato a circolare insieme ad altre foto modificate di membri di Al-Qaeda.
“Sono rimasto sorpreso, oltre che sconcertato, dell’utilizzo senza vergogna dei tratti di una persona reale per ritrarre l’immagine di un terrorista” ha dichiarato Llamazares. Un imbarazzato portavoce dell’FBI ha spiegato che le tecniche in loro possesso necessitano quasi sempre di un volto reale su cui poi intervenire modificandone i caratteri somatici. In ogni caso l’autore dell’immagine non era al corrente dell’identità di Llamazares, il quale però ha rincarato la dose spiegando che fatti del genere non fanno altro che dimostrare il basso livello dei servizi di sicurezza statunitensi.
La stessa FBI avrebbe ammesso che i suoi sistemi non sono molto efficaci nel ricreare alcuni segni particolari come barba e capelli: da qui la necessità di prendere in prestito il volto di Llamazares per avere qualche speranza in più di acciuffare il capo di Al-Qaeda. Oltre a suscitare dubbi circa l’efficacia di una macchina governativa da diversi milioni di dollari, come fanno notare alcuni, questa singolare vicenda ha avuto per ora l’unico effetto di rendere meno sereni i viaggi di Llamazares.
Attualmente la foto incriminata non è più presente negli archivi USA ma è facilmente rintracciabile sul Web. Digitando infatti le iniziale del politico spagnolo compaiono anche diverse versioni del contestato fotomontaggio.
Giorgio Pontico