Il Dipartimento di Giustizia statunitense vive una situazione paradossale, in cui alle critiche all’FBI per l’abuso di potere nelle indagini senza mandato segue la richiesta esplicita che a quella stessa FBI vengano garantite ulteriori “esenzioni” dalle autorizzazioni giudiziarie quando deve avere a che fare con il traffico telematico e le comunicazioni dei cittadini USA.
Lo rivela il Washington Post : il DOJ ha proposto al Congresso l’ aggiunta di una terminologia specifica relativa alle comunicazioni telematiche (“registrazioni di comunicazioni elettroniche transanzionali”) alla lista contenente le esenzioni dall’ottenere un mandato. Tale vaga e generica terminologia entrerebbe a far parte dei potenziali obiettivi delle National Security Letter ( NSL ), discussi strumenti di indagine con cui l’FBI può ficcare il naso dove vuole senza chiedere permesso a nessuno obbligando nel contempo l’indagato a mantenere il segreto.
Le NSL, lo aveva stabilito il DOJ con un’indagine interna, sono uno strumento di investigazione potente e largamente abusato dall’FBI, un dispositivo figlio della cultura emergenziale del Patriot Act voluto da George Bush Jr. Ora quello stesso DOJ chiede che le NSL divengano ancora più potenti e pericolose per la riservatezza delle comunicazioni private scambiate a mezzo provider Internet e sulle reti cellulari, il tutto giustificato dalla necessità di fornire all’FBI nuovi poteri di contrasto al terrorismo.
Ma i rischi insiti nella proposta del DOJ sono tanti, suggerisce il Wall Street Journal , perché con le nuove norme i bad boys federali sarebbero autorizzati ad accedere alla cronologia di navigazione, le ricerche effettuale online, le informazioni di geolocalizzazione, le richieste di “amicizia” su Facebook e molto, molto altro.
“Prendendo in considerazione la tendenza storica dell’FBI all’abuso delle intercettazioni – scrive la Electronic Frontier Foundation commentando l’iniziativa del DOJ – si tratta di una richiesta sbalorditiva e sfacciata. Stanno chiedendo al Congresso di ricompensare una cattiva abitudine aprendo la strada a un comportamento ancora peggiore. Speriamo che il Congresso avrà il coraggio e l’integrità per bloccarli”.
Ma la “cattiva abitudine” dell’FBI e la tendenza all’abuso di potere da parte dei federali non si fa sentire solo per le comunicazioni telematiche: il direttore dell’agenzia Robert Mueller ha apertamente appoggiato la proposta legislativa che vorrebbe costringere i rivenditori di cellulari prepagati a mantenere un archivio delle identità degli acquirenti . Così si combatte meglio il terrorismo, suggerisce naturalmente Mueller.
Alfonso Maruccia