Con oltre sette anni di ritardo e una spesa complessiva di 600 milioni di dollari, il supersistema informatico Sentinel è stato avviato per tutti dipendenti al Federal Bureau of Investigation (FBI) . Dopo la prova dei più svariati bug, l’ambizioso sistema statunitense permetterà agli agenti federali di analizzare e gestire in digitale crimini e inchieste.
Il Bureau dice così addio ai pesantissimi faldoni con i dossier in stile cinematografico, velocizzando le operazioni di gestione dei casi con il database biometrico. Gli agenti federali potranno condividere documenti in formato elettronico, seguendo eventuali modifiche apportate da altri in tempo reale .
Il sistema Sentinel utilizzerà tecnologie basilari come ad esempio i feed RSS, comunemente usati per l’aggregazione di notizie. Ci sarà uno specifico box per la ricerca di dati – come un numero di telefono – e un lettore di badge per contrassegnare i documenti caricati .
In cantiere dagli attacchi terroristici delle Twin Towers , Sentinel è diventato realtà dopo 11 anni, su pressione del direttore del Bureau Robert Mueller. L’addio alle carte e ai faldoni avrebbe portato ad una organizzazione più armoniosa del lavoro, dunque capace di reagire più tempestivamente alle minacce come quelle del terrorismo.
Un’opera monumentale per i federali a stelle e strisce, partita dalla costruzione di una rete ad altissima velocità per connettere tutti i dipartimenti di polizia sull’intero territorio statunitense. Migliaia di computer di ultima generazione sono stati acquistati e connessi in una vasta infrastruttura informatica .
Compito piuttosto delicato, dato che il sistema Sentinel consentirà la comparazione elettronica delle prove, l’identificazione biometrica dei sospetti , permettendo ai vari reparti operativi di comunicare tra loro e organizzarsi per eventuali piani d’azione sul territorio nazionale.
Mauro Vecchio