Se alla Federal Communications Commission non mancano certamente le ambizioni, più complicata risulta la fase della concretizzazione dei suoi piani per le telecomunicazioni a stelle e strisce di nuova generazione. Già 2 anni fa FCC aveva deciso di impegnare i cosiddetti “white space” – spazi di frequenze elettromagnetiche inutilizzati – per la banda larga wireless, ma problematiche tecniche hanno sin qui ritardato l’implementazione del piano .
La maggior parte di quelle problematiche, annuncia ora la commissione governativa, stanno finalmente per essere risolte e come conseguenza gli utenti avranno entro pochi anno la possibilità di accedere a un vero e proprio “super WiFi”: connessioni wireless veloci come una ADSL veloce, connettività sulla lunga distanza e innumerevoli possibilità di applicazioni della tecnologia in remoto così come in locale.
Il principale problema dei white space è la loro stessa natura di frequenze intermedie , presenti tra le frequenze già assegnate alle trasmissioni televisive terrestri. Le emittenti evidenziano il rischio di vedere il proprio segnale disturbato o non ricevibile, così come denunciano rischi di pesanti interferenze gli utenti e i produttori di microfoni wireless usati nei luoghi pubblici di grande affluenza come le chiese.
La soluzione sin qui ideata da FCC assieme alla “community” tecnologica statunitense prevede la mappatura dei canali televisivi su tutto il territorio statunitense, con l’installazione di veri e propri dispositivi di trasmissione configurati per funzionare sulle frequenze dei white space e magari la capacità di identificare la propria posizione attraverso la geolocalizzazione su GPS.
Costruita la mappa delle frequenze occupate dalle emittenti TV, FCC pianifica di realizzare un database in grado di aiutare i dispositivi di connessione e trasmissione a selezionare i white space da impiegare, e di riservare almeno un paio di canali risultanti per l’utilizzo con i microfoni senza fili.
Difficoltà tecniche a parte, sulle possibilità offerte dal “super WiFi” sono praticamente tutti d’accordo: la FCC parla di connessioni wireless a banda larga da 15-20 Megabit al secondo, per di più capaci di “viaggiare” per miglia, contro la frequenza molto ridotta delle connessioni senza fini tradizionali (WiFi). In tal senso risulterebbe molto più facile il raggiungimento degli obiettivi del National Broadband Plan e la diffusione della banda larga nelle zone rurali.
Anche l’industria si frega le mani nella speranza di poter mettere a frutto i white space: Microsoft sperimenta hot spot ubiqui nel campus di Redmond, mentre Google evidenza la possibilità, se FCC stabilisce le “giuste regole”, di “fare un enorme passo avanti per fornire al pubblico connessioni a Internet migliori e più veloci”.
Alfonso Maruccia