Un più che corposo documento di 194 pagine, recentemente diramato online dagli alti vertici della Federal Communications Commission (FCC) statunitense. Un’analisi dettagliata sul pacchetto di regole che presto verrà implementato in materia di net neutrality. La commissione guidata dal chairman Julius Genachowski ha così rivelato al paese quelle che sembrano a tutti gli effetti sacre scritture sulla neutralità.
La maggior parte delle osservazioni fatte in precedenza ha dunque trovato conferma nel documento di FCC. A provider come Comcast o Verizon sarà assolutamente vietato soffocare le velocità di determinati tipi di traffico (purché a viaggiare siano servizi legali), così come favorire la circolazione online di applicazioni o servizi premium per una cerchia ristretta di utenti.
Il pacchetto di regole annunciato dalla Commissione a stelle e strisce aveva tuttavia attirato le polemiche più accese. Il punto cruciale riguarda il settore mobile, sostanzialmente non obbligato a sottostare agli stessi principi di non discriminazione validi per il fisso . Genachowski aveva parlato di un settore ancora in piena crescita, in qualche modo più protetto da player open come Google (Android).
Il dettagliato documento di FCC ha tuttavia sorpreso gli osservatori : i vari provider mobile non potranno comunque bloccare l’accesso a servizi e contenuti legali, o anche a servizi che risultino in competizione con i propri . E la Commissione ha fatto esempi chiari: nessun carrier wireless potrà discriminare servizi voce o di videotelefonia , come ad esempio quelli forniti da un concorrente come Skype.
Entrambe le tipologie di fornitori di connettività – fisso e mobile – potranno bloccare l’accesso da parte degli utenti a contenuti dichiarati illeciti , come ad esempio quelli ospitati da siti macchiatisi di violazione del copyright. La protezione fornita da FCC a servizi come quello di Skype farebbe pensare ad uno scenario non propriamente da far west nel settore mobile .
Proprio mentre è stato pubblicato il documento sulla neutralità, FCC ha annunciato il prossimo segnale di via libera alla fusione tra il gigante del cavo Comcast e il broadcaster NBC Universal. L’operazione potrà concludersi solo a patto che vengano rispettate alcune condizioni ancora non meglio specificate dalla commissione guidata da Genachowski.
Anche qui dovrebbero però valere regole di neutrality. Altri operatori del cavo dovranno avere accesso ai programmi, così come i canali di Comcast dovranno veicolare contenuti terzi. Problematiche sono emerse: NBC Universal è attualmente proprietaria della piattaforma di streaming Hulu, non propriamente in linea con il modello di business pay-per-view di Comcast.
Mauro Vecchio