“Internet è una piattaforma straordinaria per l’innovazione, l’occupazione, gli investimenti e, in generale, per le opportunità che fornisce”. A dichiararlo recentemente, Julius Genachowski, a capo della Federal Communications Commission (FCC), intervenuto durante un incontro organizzato da Brookings Institution , think tank che opera presso Washington. Un discorso che ha praticamente gettato le basi per una prossima legge statunitense a difesa di una Rete non discriminante, il più possibile neutrale.
“La Rete – ha continuato Genachowski – ha scatenato tutto il potenziale di imprenditori e piccoli business attraverso gli Stati Uniti. Per questo è di vitale importanza il nostro compito di salvaguardare una Internet aperta e libera”. FCC ha quindi rivelato i propri piani per imporre ai provider la responsabilità di mantenere aperti i network , in modo speciale ai contenuti più disparati oltre che a dispositivi di terze parti.
Genachowski ha proposto così di espandere il gruppo di quattro principi a tutela del diritto d’accesso alla Rete, suggeriti dalla stessa FCC nel 2005. Due linee guida in più che dovranno essere assimilate nel prossimo futuro da tutte quegli operatori che gestiscono il traffico Internet. La prima andrà a prevenire un uso discriminatorio da parte degli ISP, nei confronti di contenuti e applicazioni terze. La seconda si assicurerà, invece, che gli stessi provider rimangano assolutamente trasparenti nella gestione dei propri network.
L’istituzione statunitense che vigila sulle telecomunicazioni si è poi proposta come giudice dei casi di violazione della neutralità che emergeranno con il tempo, evitando di generalizzare l’applicazione di quelli che adesso sono diventati sei principi basilari. “Proporrò – ha continuato Genachowski – il ruolo della FCC nell’analizzare caso dopo caso le prossime presunte violazioni di questi principi, riconoscendo che Internet è un sistema straordinariamente complesso e dinamico”.
Questi stessi principi, decisamente cari alla nuova presidenza di Barack Obama, verranno rivisti ed eventualmente approvati formalmente durante una nuova riunione di FCC, prevista nel mese di ottobre. Allo stesso tempo una nuova occasione per rinnovare il monito nei confronti di soggetti operanti nella Rete come Comcast, autori di discriminazioni del traffico dati, non casualmente ai danni di altri soggetti operanti nella Rete come BitTorrent. La stessa Comcast aveva rigettato i principi di FCC, sostenendo che non avessero forza legale senza una decisione del Congresso. Ora, qualcosa potrebbe cambiare.
Mauro Vecchio