La Federal Communications Commission (FCC) ha annunciato di voler rivedere le proprie posizioni ufficiali sulle emissioni di radiazioni elettromagnetiche dei cellulari e sugli effetti delle radiofrequenze, in particolare la possibile incidenza sui tumori. La decisione non ha alcun effetto immediato e non esprime alcun giudizio, si limita a esporre l’intenzione dell’ente di approfondire ulteriormente la faccenda.
Ad interessarsi alla questione è il presidente di FCC Julius Genachowski, che ha proposto di avviare un’indagine ufficiale sugli standard relativi alle emissioni approvati nel 1996: la proposta ha bisogno dell’approvazione di altri cinque commissari FCC e in caso di ufficialità prenderebbe in esame l’ipotesi di cambiare le procedure con cui la Commissione mette alla prova i dispositivi ed eventualmente stabilisce i livelli standard per il settore.
Tra le ipotesi al vaglio anche quella di differenziare le emissioni possibili per i dispositivi destinati ad essere utilizzati da bambini. Per quanto, infatti, anche FCC ribadisca che prove di legami tra cellulari e cancro, mal di testa, perdite di memoria o altri sintomi non ve ne siano, gli studi fin qui pubblicati non hanno ancora chiarito una volta per tutte la faccenda.
In particolare, poi, nel momento in cui prendono in esame gli effetti delle radiofrequenze sulla salute dei più piccoli le ricerche arrivano in alcuni casi a dire che “l’uso eccessivo da parte dei bambini con meno di 15 anni è sconsigliato”.
D’altra parte, per quanto non vi siano risultati definitivi, il numero dei dispositivi mobile in circolazione è cresciuto incredibilmente: addirittura, secondo uno studio condotto da Cisco, il numero di device connessi ad Internet supererà il numero totale di persone sulla Terra entro quattro anni.
Claudio Tamburrino