Roma – Dopo molti anni, l’Italia torna a premiare Federico Faggin: in una cerimonia svoltasi ieri il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha riconosciuto il ruolo del geniale ingegnere veneto definendolo, tra l’altro, “un alfiere della genialità e del lavoro italiano nel mondo”.
Faggin, che nel lontano 1966 lavorava a Palo Alto nei laboratori della Fairchild Semiconductor, è il creatore del primo silicon gate e ha dato vita al primo circuito integrato (il 3708 multiplexer). Nel 1970, passato alla Intel, diresse il team che realizzò il primo microprocessore della storia, il 4004.
Gasparri ha descritto quell’invenzione come una delle “innovazione fondamentali nel settore delle telecomunicazioni”. E lo stesso Faggin ha spiegato che si tratta di “una invenzione che rappresenta una combinazione tra la formazione italiana che ho ricevuto e l’ambiente statunitense che mi ha dato stimoli che non era possibile avere nel nostro paese”. “È il simbolo di quello che avviene oggi nel mondo – ha aggiunto Faggin – da un’esigenza giapponese è uscito un prodotto della tecnologia americana anche grazie alla cultura europea”. Era un cliente giapponese, infatti, il primo interessato al 4004.
Il ruolo di Faggin in Intel, oggi leader nella produzione di microprocessori, è stato fondamentale. In una intervista pubblicata sul sito della Stanford University, Faggin ricorda come Gordon Moore e Bob Noyce non avevano ancora fatto decollare Intel fino a quando “Io ebbi provato che la tecnologia (silicon gate, ndr.) funzionava.. Avevamo il 3708… Era già uscito e così capirono che la tecnologia c’era. In effetti, io sospettavo che avrebbero utilizzato la tecnologia silicon gate alla Intel”.
Negli anni che seguirono, il vulcanico Faggin guidò lo sviluppo dell’8080, il primo microchip ad alte prestazioni a 8 bit, e di numerosi altri processori via via più evoluti. Nel 1974 Faggin fondò anche la Zilog, dove ideò lo Z80, microprocessore che nel 1995 veniva ancora prodotto, device di punta di quell’azienda nella quale lo stesso Faggin ricoprì fino al 1980 il ruolo di presidente.
Dando uno sguardo alla biografia successiva, Faggin nel 1982 fondò la Cygnet Technologies, dove realizzò il Communication CoSystem, periferica voce e dati per personal computer. Nel 1986 contribuì alla nascita di Synaptics Inc., azienda specializzata nella produzione di sistemi sensoriali di interfaccia.
Tra i riconoscimenti avuti negli anni da Faggin sono da segnalare nel 1988 il Premio Internazionale Marconi per la realizzazione del microchip e, nello stesso anno, la Medaglia d’oro per la Scienza e la Tecnologia da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 1994 a Faggin è anche stato riconosciuto il W. Wallace McDowell Award dalla IEEE.
In una interessante intervista su Telema di qualche tempo fa, Faggin ha spiegato di vedere così il futuro della ricerca tecnologica: “Abbiamo appena parlato dell’importanza dei semiconduttori, ma immagino che l’impatto che essi oggi stanno avendo sullo sviluppo tecnologico si rivelerà infinitamente inferiore rispetto a quello che, in tempi più lunghi, avrà la biotecnologia. È questo il settore del futuro, quello in cui si produrranno innovazioni oggi difficilmente quantificabili. Quando tra cinquant’anni ci si volgerà indietro a guardare il mezzo secolo trascorso, apparirà evidente che gran parte delle innovazioni delle quali l’umanità potrà beneficiare sarà connessa con la biologia. Gli scienziati avranno infatti finalmente imparato a controllare le singole molecole, trattandole come pezzi su una scacchiera, mentre per il momento la tecnologia è in grado di utilizzare soltanto insiemi di molecole”.