Craig Federighi ha sacrificato la sicurezza di macOS sull’altare della difesa di iOS. Quel che Federighi ha indicato all’interno di un’audizione per la vertenza legale tra Apple ed Epic Games, infatti, aveva un intento evidente: spiegare come in ambito mobile il gruppo abbia dovuto portare avanti talune pratiche al fine di garantire la solidità di un certo ecosistema software. La frase estrapolata dal contesto, però, ha un altro sapore.
Apple admits it has a malware problem on macOS that isn’t “acceptable.” It’s a surprise admission after Apple spent years rightfully knocking Windows PCs for malware and virus issues https://t.co/QZrtQCP0Rt
— Tom Warren (@tomwarren) May 19, 2021
Queste le parole testuali di Federighi: “Oggi abbiamo un livello di malware su Mac che non riteniamo accettabile“. Frase immediatamente relativizzata ad iOS, la cui sicurezza è indicata come di altissimo livello, con macOS ad inseguire a distanza in virtù di un sistema meno chiuso e controllato.
Nessuno tocchi la sicurezza di iOS
Il senso dell’intervento è del tutto chiaro, ma suona come un’ammissione: dopo anni di Mac vs PC, Cupertino ammette di avere i propri problemi e di doverli affrontare. Ma si tratta di una questione che sta nell’ordine delle cose. Usando una metafora, macOS è descritto come un’auto che si può deliberatamente scegliere di utilizzare anche per andare fuori strada; un iPhone è invece un ambiente controllato e vincolato, tale che anche un bambino potrebbe mettersene alla guida.
Ecco perché su iOS bisogna evitare aperture ad altri store o contesti nei quali la sicurezza possa venir meno: secondo Federighi è nella forza di iOS uno dei motivi per cui lo stesso iOS vada preservato sulle regole attuali, sul modello di business attuale e senza concessioni tali da poterne incrinarne l’ambita solidità.