Un ingegnere di Red Hat ha da poco presentato una proposta per Fedora 41 che prevede di abbandonare definitivamente il supporto a Python 2.7 e i relativi pacchetti che dipendono ancora dalla libreria. Questo perché tali librerie sono ormai state abbandonate a gennaio di 4 anni fa, diventando così obsolete e ormai non più utilizzate da diverse applicazioni.
Fedora 41: avanzata la proposta per l’abbandono di Python 2.7
Come accennato inizialmente, Python 2.7 è ormai obsoleto a partire dal 1° gennaio 2020. Dato che il supporto alla libreria per le applicazioni di Red Hat Enterprise Linux 8 è ormai stato ritirato e sistemi operativi come CentOS 7 sono ormai arrivati a fine supporto, gli sviluppatori hanno ritenuto opportuno avanzare una proposta per disfarsi completamente di questa vecchia versione su Fedora 41. Come è noto per gli utenti Linux, le vecchie librerie e le relative dipendenze obsolete vengono tolte nelle successive versioni di ogni distribuzione, al fine di rendere tutto più leggero e fare spazio a componenti di sistema più aggiornati.
Naturalmente, anche questa edizione Linux non fa eccezione e, con la proposta avanzata, verranno quindi rimossi tutti i pacchetti Pyton 2.7, eliminando definitivamente il supporto dal sistema operativo.
Su Fedora 41 sono infatti ancora presenti diversi di questi pacchetti con dipendenza dalle librerie Phyton 2.7, i quali saranno tolti. Tra questi è anche presente GIMP 2, motivo per cui gli sviluppatori, come annunciato alcune settimane fa, sperano di passare presto a GIMP 3 e che questo venga rilasciato in tempo. Se tuttavia ciò non dovesse accadere, il ritiro di Python 2.7 dal sistema operativo potrebbe essere rimandato almeno fino al prossimo anno con la prossima versione 42.
Nonostante la proposta, come tutte le altre, debba passare sotto l’iter di approvazione da parte del FESCo, questa verrà molto probabilmente approvata se GIMP 3 verrà rilasciato entro questa estate. In caso contrario, la rimozione delle librerie avverrà sicuramente l’anno prossimo con Fedora 42.