Se le curva dei contagi continuerà a salire seguendo il trend registrato negli ultimi giorni, andremo quasi inevitabilmente incontro a nuove chiusure, nonché al ritorno a un’adozione su larga scala di smart working e didattica a distanza. Concentrando l’attenzione sul mondo della scuola, c’è chi ritiene le mascherine FFP2 uno strumento necessario e fondamentale per mantenere gli alunni in aula.
Obbligo di mascherine FFP2 anche a scuola?
Far di tutto per evitare un ulteriore ricorso massiccio alle lezioni da remoto è e dev’essere la priorità, ma in caso di estrema necessità non si potrà far altro che svuotare nuovamente gli istituti, anche considerando quanto la variante Omicron stia correndo nel nostro paese e colpendo le fasce d’età più giovani.
Una delle possibile strade percorribili è quella suggerita da Antonello Gianelli, Presidente Nazionale di ANP (Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e Alte Professionalità della Scuola), che sottolinea come queste mascherine siano già state rese obbligatorie sui mezzi del trasporto pubblico quotidianamente frequentati dagli studenti. Riportiamo di seguito le sue parole.
Ritengo opportuno che le competenti autorità sanitarie riconsiderino l’utilizzo a scuola delle mascherine FFP2. Mi è ben chiaro che in passato il CTS ne aveva sconsigliato l’uso generalizzato, ma le peculiarità della nuova variante Omicron potrebbero modificare tale valutazione. I ragazzi che utilizzano mezzi pubblici e dedicati già dovranno indossarle per raggiungere le scuole. I numeri dei contagiati di quest’ultime ore ci dicono che la fascia dei più piccoli è ancora quella più colpita, probabilmente perché tra loro i vaccinati sono ancora troppo pochi.
È una lotta contro il tempo: se si decide di agire in questa direzione bisogna attivarsi nell’immediato e provvedere alla loro distribuzione prima del rientro in classe. Gianelli sottolinea infine l’importanza della campagna di somministrazione del vaccino alla popolazione under 12 che ad oggi, stando ai numeri ufficiali, ha coinvolto circa 168.000 bambini tra i 5 e gli 11 anno, solo il 4,60% di coloro che potrebbero essere raggiunti.
Contemporaneamente, dobbiamo accelerare le operazioni di vaccinazione degli alunni sotto i 12 anni anche attraverso una campagna informativa mediatica adeguatamente chiara, volta a fornire alle famiglie tutte le informazioni necessarie per decidere con la massima serenità e su basi scientificamente accertate. Il vaccino rimane l’arma principale contro la diffusione del contagio e dobbiamo ad esso la possibilità di continuare la nostra vita anche in questo frangente.
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