Si chiama Dynamic Wireless Power Transfer ed è la tecnologia scelta da Stellantis per portare la ricarica wireless sulle proprie auto elettriche. Il primo test è stato condotto con successo a Chiari, in provincia di Brescia, dopo aver allestito un circuito battezzato Arena del Futuro. Come parte di un progetto pilota, sul suo asfalto ha girato una Fiat 500, immagazzinando energia senza la necessità di effettuare alcuna sosta alla colonnina.
Arena del Futuro: la ricarica wireless secondo Stellantis
Un sistema di questo tipo toglierebbe di mezzo il problema legato alla cosiddetta range anxiety ovvero la paura di rimanere a secco durante il tragitto. Il segreto è costituito da una serie di bobine poste al di sotto del manto stradale, posizionate in modo da emettere un campo elettromagnetico con il quale interagisce il veicolo al suo passaggio, generando di conseguenza l’elettricità da convogliare alle celle mediante un apposito apparecchio ricevitore posizionato sotto il pianale.
Il test condotto ha dimostrato come sia possibile viaggiare alla velocità media mantenuta su un’autostrada senza consumare energia. Il trasferimento in modalità wireless avviene con un’efficienza paragonabile a quella dei sistemi tradizionali per la ricarica rapida. Occorrerà inevitabilmente del tempo, almeno un decennio, prima che un’innovazione di questo tipo possa diffondersi e risultare accessibile su larga scala. Serviranno inoltre importanti investimenti sul fronte delle infrastrutture.
Un’altra sperimentazione di questo tipo è stata condotta lo scorso anno su un tratto dell’autostrada BreBeMi, sempre impiegando la tecnologia Dynamic Wireless Power Transfer. A metterla a punto è stata la società israeliana Electreon.
Rimanendo in tema di auto elettriche che non necessitano di effettuare soste alla colonnina, il modello Lightyear 0 presentato nei giorni scorsi adotta un approccio differente, lanciando un guanto di sfida a Elon Musk e a Tesla: la sua carrozzeria è coperta da pannelli solari in grado di assorbire la luce e alimentare la batteria. Un’intuizione molto interessante, ma inficiata da un solo ostacolo, il prezzo, 250.000 euro al debutto sul mercato.