Come preannunciato a fine agosto, TIM ha comunicato la chiusura dell’operazione che ha portato alla costituzione di FiberCop. La nuova società, attiva dal 1 aprile, aveva già presentato il piano per la copertura di 1.610 comuni nelle aree grigie e nere (circa 13 milioni di abitazioni) con soluzioni FTTH.
Nasce FiberCop per chiudere il digital divide
Il comunicato stampa conferma quanto già noto. KKR Infrastructure ha acquisito il 37,5% di FiberCop da TIM per un controvalore di 1,8 miliardi, mentre Fastweb ha sottoscritto azioni FiberCop corrispondenti al 4,5% del capitale della società, mediante conferimento del 20% detenuto in FlashFiber (joint-venture di TIM e Fastweb, ora incorporata in FiberCop). Il restante 58% di FiberCop è nelle mani di TIM.
Il Consiglio di Amministrazione della nuova società sarà composto da nove consiglieri, di cui cinque designati da TIM, tre da KKR Infrastructure e uno da Fastweb. L’Ing. Massimo Sarmi e l’Ing. Carlo Filangieri saranno rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato. In base alle prime stime, FiberCop avrà un EBITDA (margine operativo lordo) pari 0,9 miliardi di euro all’anno.
L’offerta di coinvestimento relativa alla rete secondaria è stata presentata il 29 gennaio. L’obiettivo è proseguire la copertura FTTH con velocità fino a 1 Gbps e coprire il 76% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere entro il 2025.
La nuova società offrirà servizi di accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra a tutti gli operatori del mercato. Ciò contribuirà alla riduzione del digital divide in Italia, permettendo un’accelerazione del passaggio da rame a fibra.