L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha ravvisato un abuso di posizione dominante da parte della FIGC nell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili non agonistiche. Al termine del procedimento istruttorio avviato il 16 maggio 2023, l’antitrust ha inflitto una sanzione di circa 4,2 milioni di euro. La FIGC ha subito comunicato che presenterà ricorso al TAR del Lazio.
Comportamenti illegittimi della FIGC
L’istruttoria è stata avviata in seguito alla denuncia presentata da Centro Nazionale Sportivo Libertas, un Ente di Promozione Sportiva (EPS), riconosciuto dal CONI nel 1976, che riunisce circa 825 Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) operanti nel settore calcistico. Il CNS Libertas ha evidenziato che la FIGC ostacola o impedisce alle ASD di partecipare a competizioni giovanili non agonistiche organizzate dagli EPS.
In un regolamento del 2022/2023, relativo al settore giovanile, la FIGC ha inserito l’obbligo di chiedere un’autorizzazione preventiva per l’organizzazione dei tornei che, secondo il CNS Libertas, è illegittimo. Non esiste inoltre nessuna norma che vieti alle società iscritte alla FIGC di partecipare ai tornei amatoriali organizzati dagli ESP.
L’AGCM ha accertato che la FIGC attua, almeno dal 1 luglio 2015, una complessa strategia per rafforzare la propria posizione dominante nell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico e per estenderla anche al mercato dell’attività ludico-amatoriale, in cui opera in concorrenza con gli Enti di Promozione Sportiva (EPS).
Tale strategia anticoncorrenziale è stata realizzata attraverso la mancata stipula delle convenzioni richieste dal regolamento EPS del CONI per lo svolgimento dell’attività agonistica. Inoltre, la FIGC ha considerato illegittimamente come agonistica l’attività amatoriale svolta dagli EPS con atleti compresi tra i 12 e i 17 anni.
Infine, la FIGC ha imposto anche per gli atleti fino ai 12 anni (per definizione non rientranti nell’attività agonistica) il convenzionamento tra la Federazione e gli EPS e la pre-autorizzazione dell’evento, limitando così la libertà delle ASD affiliate alla FIGC e dei loro atleti con doppio tesseramento di partecipare ai tornei organizzati dagli EPS.
Questi comportamenti indicano un abuso di posizione dominante in violazione dell’art. 102 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea). L’AGCM ha pertanto inflitto alla FIGC una sanzione di 4.203.447,54 euro. La Federazione ha comunicato che presenterà ricorso al TAR:
Con riferimento alla comunicazione pervenuta in data odierna dall’Autorità Antitrust, la FIGC ritiene la sanzione ingiustificata, basata su argomentazioni documentalmente confutabili e su un ragionamento giuridico errato. Peraltro, tale sanzione è stata irrogata con le stesse motivazioni con le quali era stata sanzionata la Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) in un analogo procedimento. Decisione poi annullata dal Consiglio di Stato, con sentenza dello scorso 5 giugno n. 5054. Per questo, nel ribadire l’assoluta correttezza del proprio operato, la FIGC comunica che è in corso di notifica il ricorso, con richiesta di sospensiva, presso il TAR del Lazio.
Aggiornamento (24/09/2024): la FIGC ha presentato ricorso al TAR del Lazio.