Riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato con cui l’Associazione Scambio Etico ricorda l’imminente manifestazione del 13 dicembre per la legalizzazione del file sharing
“Dopo aver per molti anni apostrofato come ladri le persone che attraverso internet scaricano musica o altre opere tutelate dal diritto d’autore (quindi anche il Ministro Maroni secondo loro sarebbe un ladro), le potenti lobby che pascolano sullo sfruttamento del copyright sembra stiano ora giungendo a poter avere la delega per monitorare cosa le persone attraverso internet si scambiano e poter far togliere, a chi ritengono abbia comportamenti lesivi ai propri interessi economici, l’accesso alla rete. La privacy è una cosa seria solo quando i giudici per legittimi sospetti intercettano le telefonate dei politici, allora si dice che le intercettazioni devono essere consentite solo per reati di terrorismo e mafia, se invece si tratta di qualche canzone o film la privacy non vale più nulla, anzi le intercettazioni le può fare direttamente la parte lesa, senza bisogno di permessi né accertamenti giudiziari, senza dare possibilità di difesa, ed obbligando i provider a buttare fuori dalla rete questi pericolosi criminali.
Questo è quello che stanno tentando di fare a colpi di spallate nel parlamento europeo, basta ricordare che l’emendamento 138 al pacchetto Telecom (quello che imponeva, per inibire l’accesso ad internet, fosse necessaria una sentenza giudiziaria), approvato con una maggioranza del 88%, è stato qualche settimana dopo annullato dal Consiglio dell’Unione Europea. Berlusconi nei giorni scorsi ha dichiarato che intende porre la regolamentazione di internet all’ordine del giorno del G8, non ci vuole molto a capire dove si vuole andare a parare.
Per questo motivo sabato 13 dicembre dalle 14 alle 18, a Milano in piazza della Scala, a Roma in piazza di Monte Citorio, a Cagliari in piazza Garibaldi ed a Perugia in piazza IV Novembre manifestiamo per contestare questa ondata criminalizzatrice ed oscurantista, ma non ci limitiamo a contestare, questa è una iniziativa per sollecitare la classe politica a non tenere il paraocchi sulla difesa dell’esistente, li invitiamo a valutare seriamente la legalizzazione del file sharing attraverso un sistema di licenze collettive. È possibile rendere remunerativo il peer to peer senza danneggiare il mercato attuale, senza nessuna spesa da parte di chi avrebbe solo per l’Italia un introito da almeno mezzo milione di euro all’anno su cui poter contare. Chiediamo che l’ipotesi delle licenze collettive possa essere presa in considerazione, non vogliamo rassegnarci a pensare che la classe politica non sappia gestire questo fenomeno nel modo più adeguato e voglia, invece, continuare sulla strada della criminalizzazione.
Il 13 dicembre manifestiamo per contestare l’etichetta di ladri, ma in particolare scendiamo in piazza per proporre, il sistema delle licenze collettive è l’equo compromesso per contemperare le diverse esigenze delle parti in causa. Esasperare lo scontro tecnologico, comporterà solo una maggiore clandestinità del popolo del file sharing senza riuscire a risolvere il problema. In conclusione possiamo affermare che, ammesso e non concesso, riescano a debellare le condivisioni senza scopo di lucro, vorrebbe dire tornare a regalare alla vendita abusiva di strada quella fetta di mercato che -proprio grazie al file sharing- sta progressivamente scomparendo.
Ha annunciato la sua partecipazione alla manifestazione di Milano Davide Rossi, Segretario SISA (Sindacato Autonomo Scuola Ambiente), ed una delegazione dello stesso sindacato sarà presente anche a Roma.
Prendiamo invece atto che, nonostante abbiamo inviato un fax a tutti i soggetti politici presenti in parlamento questa legislatura ed in quella precedente (ad esclusione di Radicali Italiani che sono i presentatori della proposta di legge di cui chiediamo la calendarizzazione), nessun partito ha aderito all’iniziativa, hanno semplicemente ignorato la richiesta che gli abbiamo inviato,
Luigi Di Liberto (Presidente Associazione Scambio Etico)”