Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente la nota diffusa dall’Associazione Scambio Etico, tra le prime comunità in Italia a sperimentare nuove forme di diffusione della conoscenza. L’Associazione sta promuovendo per il 13 dicembre una manifestazione contro la criminalizzazione degli utenti Internet , integrando così il dibattito sul diritto d’autore
“Preso atto che dalla fine di luglio si sono riacutizzate le iniziative contro il file sharing di opere protette dal diritto d’autore, l’ Associazione Scambio Etico ritiene necessario indire una manifestazione per esprimere dissenso alla criminalizzazione (in base all’errato sillogismo per cui l’opera scaricata sia un mancato introito e quindi un furto), ma anche per sollecitare iniziativa politica capace di regolamentare e legalizzare la condivisione delle opere tutelate attraverso lo strumento delle licenze collettive.
Le licenze collettive di cui Electronic Frontier Foundation si è fatta da ormai molto tempo ideologicamente promotrice, sono il solo strumento che potrebbe permettere agli aventi diritto di trarre un utile da quanto attraverso la rete viene condiviso ed alle persone di poter usufruire delle opere in modo ampio ed economico.
Presso la Camera dei Deputati, prima firma Marco Beltrandi, è stata depositata una Proposta di Legge che articola una forma di legalizzazione con licenze collettive. È necessario che tale PdL sia calendarizzata nei lavori di commissione per poter poi passare al vaglio delle Camere.
Condividere non è rubare; no alla criminalizzazione e Legalizzare attraverso licenze collettive , sono i punti cardine per i quali il giorno 13 dicembre l’Associazione Scambio Etico promuove in diverse città italiane manifestazioni allo slogan “DI CHI È LA CULTURA?”.
La manifestazione principale è indetta a Milano, altre manifestazioni in contemporanea sono previste a Roma, Cagliari e Perugia; auspichiamo questa lista possa rapidamente allungarsi.
Con queste motivazioni, a due anni di distanza dal 12 dicembre 2006 l’Associazione Scambio Etico promuove una nuova manifestazione.
Dalla fine di luglio in poi, in Italia, si è avviato un ciclo di azioni repressive nei confronti delle maggiori comunità torrent, la chiusura di Colombo e l’ oscuramento di The Pirate Bay sono state la prime avvisaglie.
Anche TNT Village sta subendo una serie di pressioni da parte degli avvocati delle aziende del cinema italiano, a settembre sono arrivate le richieste di rimozioni di circa 700 torrent di cui Dynit e Medusa detengono i diritti di sfruttamento, anche di film praticamente introvabili come “Il Bidone” di Fellini. Nei giorni scorsi sono arrivate altre richieste per conto ed a nome di General Video, Fandango, Dolmen e Cecchi Gori per oltre 400 film, addirittura la richiesta di rimuovere il torrent che punta a La Corazzata Potemkin.
Al Convegno anti-pirateria di Venezia sono state poste le basi per introdurre anche in Italia l’estromissione dalla rete per coloro che fossero sorpresi a condividere opere coperte da copyright e, nonostante la bocciatura da parte del Parlamento Europeo, questa ipotesi appare sempre più concreta.
Abbiamo nei giorni scorsi inviato un fax a tutti i massimi rappresentanti dei maggiori soggetti politici, è ben possibile che non sortisca nessun effetto, ma se prenderemo atto del loro menefreghismo lo renderemo evidente e pubblico.
È giunto il momento di smettere di piangerci addosso e di imprecare sulla tastiera, dobbiamo chiedere alla classe politica di trovare un compromesso tra gli interessi economici dei detentori di diritti di sfruttamento e quelli delle persone a poter accedere alla conoscenza a costi accessibili per tutte le tasche.
Non è certo facile riuscire a coinvolgere molte persone in queste manifestazioni, anche perché sarà molto difficile riuscire a far passare la notizia fuori da internet, per questo motivo l’Associazione Scambio Etico rivolge appello a tutte le realtà della rete che vogliono sostenere l’iniziativa ad inserire il banner della manifestazione sui loro siti.
L’auspicio è quello di essere numerosi alle manifestazioni in modo da riuscire a far arrivare il messaggio a chi ha il dovere di prendere atto di fenomeni sociali di alta portata, che non sono in sé un crimine ed anzi motivo di crescita, per condurli in un ambito di legalità.
Luigi Di Liberto
Presidente Associazione Scambio Etico