Ad annunciarla è stato un recente comunicato stampa diramato dai vertici della Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI). L’ Operazione Inedito è stata portata avanti dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano, con l’obiettivo di contrastare “lo scambio illegale di file di opere musicali effettuato mediante condivisione delle stesse in rete”.
L’operazione – che ha interessato le aree di Milano, Bergamo e Caserta – ha così portato alla denuncia a piede libero di “due soggetti che avevano messo in condivisione circa 22500 opere musicali, tra cui brani contenuti nel nuovo album dell’artista Laura Pausini”. Per l’appunto intitolato Inedito . Tra i dispositivi sequestrati dagli agenti, 2 PC e 32 CD-ROM . A risultare indagato è l’ex-chitarrista della cantante Gabriele Fersini.
Stando ai dati forniti dai vertici di FIMI, l’azione di monitoraggio ha portato all’ eliminazione di oltre 1100 link, dei quali 470 con l’intero album e 670 con singoli e video , collegamenti a materiale condiviso sulle principali piattaforme di sharing e di streaming, spesso rilanciati a mezzo blog. “In totale sono state coinvolte 25 piattaforme e il monitoraggio, che ha consentito la rimozione dei brani piratati, ha avuto la durata di 2 mesi”, si legge nel comunicato stampa della Federazione.
“Aspetto questo importante perché è stata realizzata un’intensa attività prima dell’uscita del nuovo album – ha spiegato ancora FIMI – consentendo nelle prime settimane di lancio di non pregiudicare le vendite. Complessivamente sono stati rimossi 426 link prima dell’uscita (in 50 giorni) e 722 link rimossi dopo l’uscita (in 10 giorni)”.
Pausini, non nuova ad esternazioni determinate contro la condivisione online, potrà forse sperare di contare su schiere di soli consumatori paganti. “I sequestri, effettuati prima dell’uscita del nuovo album di Laura Pausini, hanno permesso di rimuovere immediatamente i file dalle piattaforme e di impedire l’illecita diffusione dei nuovi brani – si legge nel comunicato stampa delle Fiamme Gialle di Milano – evitando un danno economico all’artista di diversi milioni di euro generato dalla pre-release illecita”.
Mauro Vecchio