Come nel classico effetto domino, i vari tasselli del file hosting globale erano caduti in seguito al disturbo delle autorità statunitensi nell’impero di Megaupload. Grande protagonista tra i cyberlocker – tra le prime 10 piattaforme del file sharing su Internet – FileSonic aveva deciso di bloccare le sue funzionalità legate alla condivisione dei contenuti online .
In breve, gli utenti di FileSonic non sono più riusciti ad effettuare il download di file altrui – solo quelli caricati in prima persona – restando al di fuori dei meccanismi di ricompensa a disposizione degli uploader più attivi . Alla fine di quest’estate, il dominio .com del cyberlocker è diventato inaccessibile a livello planetario.
Come riportato dalla redazione della testata specializzata TorrentFreak , alcune modifiche alle impostazioni DNS del sito filesonic.com hanno tagliato tutti i ponti verso il dominio . Gestito da una società con base alle Seychelles ( Renovatio Management Limited ) l’indirizzo .com di FileSonic è di fatto l’unico ad aver cambiato i valori a livello DNS, risultando così irraggiungibile agli utenti.
Studiando i grafici offerti dalla società specializzata in traffico web Alexa, il flusso dei visitatori verso il sito del file hosting è crollato ancor prima del blocco del dominio . L’ennesima testa digitale a rotolare, dopo quelle di Demonoid, UKNova e Surfthechannel. Mentre il boss di Megaupload Kim Dotcom promette un trionfale ritorno sulle scene cibernetiche, la condivisione di file non se la passa tanto bene.
Mauro Vecchio