Tra i paesi che guardano con maggiore interesse alla rivoluzione crypto in atto ci sono anche le Filippine, dove la borsa valori nazionale ha dichiarato di voler svolgere anche il ruolo di exchange per le criptovalute. Quando? Non appena possibile, non appena le autorità locali approveranno la regolamentazione necessaria.
PSE (Filippine) vuol diventare un exchange crypto
A renderlo noto è stato Ramon Monzon, presidente del Philippine Stock Exchange (PSE), in occasione di un’intervista rilasciata a CNN. Si attende dunque solo il via libera da parte della Philippine Securities and Exchange Commission, impegnata fin dal 2019 in un confronto pubblico sul tema che coinvolge tutte le parti in causa: istituti bancari, investitori e cittadini.
Stando alle parole di Monzon, l’attenzione rivolta a questo tipo di asset è andata crescendo in modo progressivo negli ultimi anni e ora non ci si può più permettere di ignorare il fenomeno. PSE si pone come realtà in grado di assicurare la regolarità delle transazioni e la tutela dei risparmiatori (tenendo conto ovviamente del rischio volatilità), controllando già l’infrastruttura impiegata per il mercato azionario tradizionale e disponendo delle autorizzazione necessarie, nonché della conformità agli standard previsti.
L’apertura del paese nei confronti di Bitcoin e delle altre monete digitali è cosa nota: una dozzina di exchange hanno già ricevuto il via libera per gestire le operazioni di trading. Nel territorio è stata inoltre sperimentata con successo una forma di integrazione tra le criptovalute e il mobile gaming, con Axie Infinity capace di riscuotere un buon successo: è un titolo sullo stile di Pokémon e CryptoKitties che permette di ottenere token semplicemente giocando.