FIMI: la riscossa dei CD

FIMI: la riscossa dei CD

Dopo ben 11 anni, le vendite degli album sono tornate a crescere. Merito di un generale calo dei prezzi e del recupero del repertorio italiano. E la buona novella è giunta anche sul fronte download e streaming
Dopo ben 11 anni, le vendite degli album sono tornate a crescere. Merito di un generale calo dei prezzi e del recupero del repertorio italiano. E la buona novella è giunta anche sul fronte download e streaming

Non accadeva da ormai 11 lunghi anni. Le vendite dei CD musicali sono tornate a crescere, precisamente del 9 per cento nei primi sei mesi di questo 2010 . Almeno secondo le ultime osservazioni della società d’analisi Deloitte , raccolte per conto della Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI).

Dopo 11 anni di declino, le vendite degli album sono dunque tornate a sorridere, con un fatturato complessivo di circa 50 milioni di euro contro i 45 del 2009 . Una crescita che ha sorpreso alcuni osservatori , garantita – secondo il comunicato stampa diramato da FIMI – da almeno due fattori chiave.

In primis, il generale calo dei prezzi , in modo particolare per quelle registrazioni che hanno ormai guadagnato l’ineluttabile alone del tempo. Vecchie registrazioni, in sostanza, a cui si dovrebbe aggiungere un secondo motivo: il recupero del repertorio italiano. Quest’ultimo – sempre secondo i dati raccolti – sarebbe cresciuto del 33 per cento , rappresentando una fetta pari al 53 per cento di tutto il settore contro il 42 per cento del repertorio internazionale.

A crescere sarebbe stato l’intero mercato discografico, lievitato del 7,7 per cento nel primo semestre del 2010 per un fatturato – tra digitale e fisico – di 67,1 milioni di euro . E le buone notizie sono giunte anche dal fronte del download e dello streaming online, aumentati rispettivamente del 34 e del 38 per cento .

“Complessivamente – si legge nel comunicato stampa di FIMI – la musica digitale, con oltre 11 milioni di euro di ricavi nel primo semestre del 2010 e un incremento del 15 per cento rispetto all’anno precedente, rappresenta circa il 18 per cento del mercato fisico rispetto al 14 per cento di sei mesi fa”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
26 lug 2010
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