Find My Device di Google, arriva la banda ultra larga

Find My Device di Google, arriva la banda ultra larga

Con l'arrivo della banda ultra larga su Find My Device, Google è pronta a ridurre il gap con l'Air Tag di Apple.
Find My Device di Google, arriva la banda ultra larga
Con l'arrivo della banda ultra larga su Find My Device, Google è pronta a ridurre il gap con l'Air Tag di Apple.

Google continua a espandere la rete Find My Device e il prossimo passo sembra imminente. In un’intervista rilasciata a The Verge, la product manager di Android Angela Hsiao ha confermato l’arrivo “imminente” della tecnologia a banda ultra larga (UWB). Unitamente all’aumento della velocità, questo aggiornamento potrebbe finalmente rivaleggiare con l’ecosistema Apple.

La banda ultra larga arriva su Find My Device di Google per una localizzazione più rapida e precisa degli oggetti

La tecnologia Ultra Wideband (UWB), già alla base del funzionamento degli AirTag di Apple, permette una localizzazione estremamente precisa. In pratica, invece di ricevere un’indicazione vaga tipo “l’oggetto è da qualche parte in casa“, il telefono Android potrà guidare esattamente fino al punto in cui si trova, magari dietro al divano o sotto un mobile. Per sfruttare questa precisione, però, servono due cose: uno smartphone compatibile con UWB – come il futuro Pixel 9 Pro o il Galaxy S25 Ultra – e un dispositivo di tracciamento che supporti la stessa tecnologia. .Al momento, l’unico disponibile è il Moto Tag.

Nel codice dell’applicazione sono emersi, a fine aprile, alcuni indizi riguardo questo aggiornamento. Chissà se Google sceglierà il palcoscenico del Google I/O, in programma dal 20 maggio, per l’annuncio ufficiale.

In termini di prestazioni, Google sostiene che la sua rete localizza gli oggetti quattro volte più velocemente rispetto al 2024, grazie a ottimizzazioni tecniche: regolazione della durata e della frequenza delle scansioni Bluetooth, migliore comunicazione tra i dispositivi, ecc. I test di The Verge mostrano, tuttavia, che questi progressi sono più visibili nelle aree urbane, dove ci sono molti dispositivi connessi. In ambienti isolati, i risultati rimangono variabili, a seconda del tracker utilizzato e del contesto.

Un altro cambiamento importante riguarda la modalità di tracciamento: sempre più utenti stanno scegliendo di attivare manualmente l’opzione “tutte le aree” nelle impostazioni della privacy, invece di lasciare quella predefinita che limita la ricerca solo alle “aree ad alto traffico”. Google incoraggia gli utenti a farlo tramite notifiche all’interno dell’app.

La rete Find My Device di Google insegue ancora Apple

Nonostante i significativi passi avanti, la rete Find My Device non è ancora riuscita a colmare il divario con la sua controparte Apple. Secondo The Verge, questo ritardo è in parte attribuibile alla scelta strategica di Google di privilegiare la tutela della privacy degli utenti. La corsa ai tracker smart è tutt’altro che finita…

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Pubblicato il
28 apr 2025
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